venerdì 29 novembre 2013

L'accordo sul nucleare con l'Iran prelude a una guerra Di Tony Cartalucci

“... qualsiasi operazione militare contro l’Iran sarà probabilmente molto impopolare in tutto il mondo e richiederà un adeguato contesto internazionale sia per garantire supporto logistico all’operazione che per ridurre al minimo il contraccolpo che si può avere da esso. Il modo migliore per ridurre al minimo lo sdegno internazionale e massimizzare il sostegno (anche riluttante o dissimulato) è di colpire solo quando vi sia una diffusa convinzione che agli iraniani è stati fatta un’offerta superba, ma che essi hanno respinto – un’offerta così buona che solo un regime determinato a dotarsi di armi nucleari ed a farlo per motivazioni malvagie poteva rifiutare. 
In tali circostanze, gli Stati Uniti (o Israele) potrebbero presentare le loro operazioni come prese con dolore, non con rabbia, e almeno alcuni nella comunità internazionale concluderebbero che gli iraniani “se la sono cercata”, rifiutando un buon affare”. 
Il passaggio è tratto dal Report del 2009 della Brookings Institution “ Which Path to Persia?“, pagina 52.
Scritto anni fa, quando gli USA, l’Arabia Saudita e Israele già stavano complottando per invadere con Al Qaeda il vicino Iran, alleato della Siria, allo scopo di indebolire la Repubblica islamica prima di una guerra inevitabile, questa citazione mostra integralmente come l’ “affare nucleare iraniano” sia in effetti una farsa. 
L’Occidente non ha alcuna intenzione di fare alcun accordo duraturo con l’Iran, riguardo alla capacità nucleare; anche l’acquisto di armi nucleari da parte dell’Iran non è mai stato veramente una minaccia esistenziale per le nazioni occidentali o i loro partner regionali. Il problema dell’Occidente con l’Iran é la sua sovranità e la sua capacità di proiettare i propri interessi in ambiti tradizionalmente monopolizzati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito in tutto il Medio Oriente. A meno che l’Iran pianifichi la rinuncia alla propria sovranità ed alla propria influenza regionale, insieme con il suo diritto di sviluppare e utilizzare la tecnologia nucleare, il tradimento di un “accordo sul nucleare” è semplicemente inevitabile, come inevitabile è la guerra che deve seguire subito dopo la disdetta dell’accordo.
Esporre la doppiezza che accompagna gli “sforzi” occidentali per raggiungere un accordo significherà minare gravemente il loro tentativo di utilizzare l’accordo come leva per giustificare le operazioni militari contro l’Iran. Sia l’Iran che i suoi alleati devono essere preparati per la guerra, tanto più quando l’Occidente finge interesse per la pace. La Libia fornisce un perfetto esempio del destino che attende le nazioni rimproverate dall’Occidente allo scopo di far abbassare la guardia - è letteralmente una questione di vita o di morte, sia per i leader che per le nazioni nel loro complesso.


FONTE
 

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