giovedì 24 luglio 2014

La storiella segreta

La storiella segreta

Ieri ho postato una cartina che partiva dal 1947, logicamente qualcuno ha postato qualche cartina antecedente, altri mi hanno accusato di antisemitismo, vedrete che prima o poi l'antisionismo diventerà antisemitismo a tutti gli effetti.
Non farò una lezione di storia e neanche penso sia logico farla, del resto in italia, quando si parla di storia son tutti storici, quando si 
parla di calcio son tutti allenatori, quando si parla di giornalismo son tutti giornalisti, quando si parla di fede ebraica.... e no, la fede ebraica è riservata ai soli ebrei, non è come il cattolicesimo, il buddismo, l'islamismo ecc. ecc.
Solitamente si è ebrei quando si proviene da sangue ebreo, almeno secondo un credo religioso, nel senso solo quando una donna ebrea partorisce, ma qui la situazione diventa più complessa.
Secondo questo questi, dio ha inteso stretti contatti con il popolo eletto, quindi, quando qualcuno asserisce che la religione non c'entra nulla, sta nascondendo una concezione primordiale "dell'ebraismo ebraico".
Molti non sanno che il termine ebreo, probabilmente proviene dal senso più esteso di nomade e su questo ci sono varie illazioni, ciò non toglie che la storia degli ebrei, che dovrebbero essere ormai definiti israeliti, siano nomadi per storia e cultura.
Molti pensano ci sia una cultura ebrea, bene tutto ciò non è proprio vero, essi prendono, come è gusto che sia, la nazionalità del posto assegnato nella storia personale, tipo se un ebreo vive in Italia diventa a tutti gli effetti un cittadino italiano per storia e per costume, ma non per religione. Quindi non è sbagliato parlare di cultura ebreaica, ebrea o israelita disponendo tutto in un credo religioso, logicamente l'interpretazione è molto libera, infatti la religione si basa su una libertà personale invidiabile.
Punto importante è l'accomunamento della lingua, l‘alfabeto ebraico deriva in gran parte dall’aramaico: si scrive anch’esso da destra a sinistra e si compone di 22 segni.
Proprio per dare una ripartizione storica, bisogna dire che a partire dal XIII secolo a.C, la lingua utilizzata in quella zona di terra fu l'aramaico un po' grezzo, ma il punto è qui, punto dove molti perdono la bussola. L'aramaico era una lingua parlata da un popolo proveniente dalla penisola arabica, lingua che a sua volta proviene dall'alfabeto fenicio, Inizialmente l’alfabeto aramaico aveva molta somiglianza con quello fenicio; col passare del tempo iniziò a differenziarzi adottando un aspetto più squadrato e più corsivo, con i caratteri uniti da legature.
Il lembo di terra reclamato da israele non può essere definito "terra promessa", sia per la formazione religiosa non omogenea del posto, sia per motivi inerenti a un concetto di pace molto importante, una specie di tregua storica difficilissima e molto lunga da raccontare.
Tornando sulla possibile lingua ufficiale ebraica è giusto ricordare che i primi rudimenti della bibbia furono scritti nella loro lingua ufficiale, quindi è ingiusto dire che l'aramaico è la lingua degli ebrei. già dalla antichità ( V secolo a. C. ) gli ebrei persero la loro lingua, oggi diventata culto dimenticato.


L'antisemitismo è una questione aperta da millenni e non sarò certo io a sciogliere antichi dubbi, abbiamo comunque la certezza di un popolo nomade, che perde i suoi costumi, assume quelle del posto, tranne la religione, ma quella religione in cui si riconoscono come unici referenti, religione del popolo eletto dal signore o, secondo alcuni, accusato dal signore. L'errore più grave è individuare gli ebrei come razza, come gruppo puro, come gene particolare e l'inghippo è pur sempre di antica origine. Gli ebrei hanno caratteri fisici simili a quelli dei popoli presso cui hanno convissuto : infatti in Israele si vedono persone che hanno caratteri fisici molto diversi: nordici, mediterranei, anche negri (Falascia), è un po come girare per gli USA. Identificare gli ebrei come un gruppo genetico è chiaramente insostenibile.


Molti allora si chiederanno, come fanno gli ebrei a mantenere la loro identità? Prima di tutto vorrei dire che nessun popolo può definirsi interamente puro, giusto per evitare ingiuste accuse di razzismo.
Molti sostengono che israele sia solo la patria degli ebrei, dovremmo dividere gli israeliani dagli ebrei, ma anche gli ebrei dagli stessi ebrei, divisi da altri ceppi. Non ne verremmo mai fuori!
Oggi, parecchie questioni, girano intorno all'economia mondiale, dove le potenti multinazionali "israelite" riescono a imporsi sul mercato e spesso con il sostegno non solo occidentale, perché come dicevamo, il pratico senso nomade accomuna l'identità del gruppo.
I palestinesi e gli ebrei non solo potrebbero convivere, ma in certi punti amalgamarsi come unica razza, perché se tornassimo indietro dovremmo rispolverare altri mille popoli di passaggio, cresciuti e poi sterminati o sostituiti.