sabato 3 maggio 2014

L'identità


L'identità

È una questione di identità travisata, rivista, confezionata a proprio modo, nella convinzione di rappresentare il mondo. L'identità è roba seria, spesso gli uomini passano la vita intera a cercarla, molti la modellano intorno alle circostanze, altri vagano nel buio e abbandonano per improvviso calo della capacità introspettiva. Abbiamo perso tutti qualcosa, abbiamo percorso strade virtuose e incespicato nei pressi della cruda realtà, siamo naviganti senza meta, spersi in un oceano di promesse farlocche. L'identità di un popolo confuso e imbracato dalla tv,  non lascia scampo alle improvvisazioni, al talento, al semplice e normale contraddittorio. Noi siamo i colpevoli e noi siamo quelli che assisteranno infelici all'abbattimento e sepoltura di una rabbia, già repressa, abbondantemente. La confusione regna incontrastata e sola, senza ragione o intelletto libero di  fissare una stupida classifica delle necessità impellenti. Sono entrati nell'olimpo del linguaggio comune parole innovative,  tipo crisi ed europa, oltre ai mondiali in Brasile e qualche altro milionario da applaudire. La domanda "come stai?" ormai rientra nelle provocazioni di una vita vissuta, perché il  paragone tra identità e realtà di fatto, ferisce.
Semmai questa nazione potesse vantare un periodo storico glorioso, sappiate che molti non lo ricordano, semmai potessimo scegliere un mito su cui cullare i sogni dovremmo sfogliare libri, quelli che molto spesso mancano, più per pigrizia che per necessità. La percezione contraddittoria della società ha posto basi solide sull'ipocrisia, disperdendo il concetto di identità e risanando la retorica della rinascita improvvisa. Se proprio vogliamo parlare di retorica, svendere identità e  principi è il primo vero suicido, la morte rimandata diventerà semplice formalità, non vita. Sarà una guerra tra maschere, perciò  aspettatevi il peggio


(Antonio Recanatini)

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