mercoledì 16 maggio 2012

Bersani, la prima a destra.


Ultimamente cerco di non seguirla, ho problemi allo stomaco e al solo sentire il suo nome l'aumento dello spasmo diventa insostenibile, considerando anche la mia irascibilità congenita.
Lei ha detto di essere dalla parte di equitalia, non si è vergognato e l'ha ripetuto più volte, volevo dirle che anch'io avrei voluto che penati, cosentino e lusi fossero puniti nel giusto modo ma non è successo, avrei voluto che il referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti non fosse stato aggirato, che le banche si dedicassero ai prestiti oltre al gioco d'azzardo di piazza affari, che lo stato pagasse i creditori.
Il problema è semplice, anche se per la sua mente potrebbe essere tutt'altro, il lavoro non esiste e chi ha debiti con lo stato è impossibilitato a pagare, noi non siamo nati politici e neanche massoni, ma semplici ed umili cittadini.
Lei ha anche detto, sempre senza vergogna, vorrebbe addirittura abolire l'ambulanza a chi non paga le tasse, anzi, meglio, non crede sia meritevole di assistenza.
Non vorrei sbatterle in faccia la costituzione, voi l'avete infranta, solo nell'ultimo decennio, almeno 100 volte, quindi sarebbero parole inopportune per chi si professa di sinistra ma, in definitiva, lancia epiteti fascisti.
Io non trovo giusto che privilegiati e truffatori la scampino sempre e i cittadini onesti in difficoltà si trovino il muro delle istituzione come un aguzzino dietro la porta: provi per attimo a mettersi nei panni di un cittadino povero ed onesto, almeno una mezz'ora.
Anche qui io le chiederei troppo, ho sempre creduto che chi è a bordo dei propri privilegi difficilmente riuscirà ad abbassare lo sguardo per ammirare le classi meno agiate, divincolarsi per le strade di questo inferno come eroi indiscussi.
Bersani la storia e i posteri la definiranno a capo del peggior partito di sinistra di tutti i tempi, in netto contrasto con l'ideologia che ne definisce il carattere sociale, lei ha trasformato, insieme al baffin-bulletto, la sinistra italiana svalutandone l'essenza e inglobando il capitalismo come valore, non aggiunto, sarebbe già un successo, ma imperante.
Vede lei continua a far sentire l'italiano non privilegiato come il colpevole della crisi, lei e i suoi compari di destra e terzo polo siete simili a quegli avvocati di grido che difendono un assassino trovato a fianco al cadavere con la pistola fumante.
L'unica parte vera di questo paese è quella che viene dal basso, quella che si prodiga, quella non accetta compromessi e tra mille difficoltà riesce a tirare la baracca, noi non permetteremo ne' a lei, ne' a nessun altro di punire chi non merita.
Vede milioni di italiani sono alla frutta, basta un colpo di grazia per vederli cadere nel baratro e aggiungersi a quelli che da anni non riescono a risalire, carne da macello a cui non è stato concesso un millesimo dei vostri privilegi.
Non mi sono mai fidato di lei e, forse, qualcuno dimostrerà quanto sia normale, lo sanno tutti, solitamente i comunisti, oltre alle pezze al culo, hanno sempre la puzza sotto il naso quando non tornano i conti.
La natura ci ha dotato di un cervello e di un'anima capaci di analizzare, pensare ed agire, noi non abbasseremo la testa e lotteremo affinché la giustizia sociale non rimanga utopia e lei non sia mai definito uomo politico.
Spero che i malumori all'interno del suo partito si materializzino, spero che la sinistra italiana si unisca in un solo grido spazzando via il marciume che gira intorno a lei, alle sue idee e ai suoi modi. Si spogli adesso prima che la spogli in vento, signor bersani.
(Antonio Recanatini)


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