martedì 23 giugno 2015

Figli di papà made in Italy

A proposito di un paese senza dignità, leggo che molti italiani difendono il figlio di papà Corona, quello che è stato rilasciato. Non so dove siete nati, ma dalle mie parti uno che ha una miriade di condanne come lui, va in carcere e ci rimane vent'anni. Chi pensa che è in carcere per aver fatto solo due scatti dovrebbe farsi anche lui un paio d'anni di isolamento. Buoni con i privilegiati e cattivi con i deboli, dovreste schifarvi di tutto ciò, dovremmo fare una rivoluzione solo perché la magistratura condanna chi dice "paese di merda" e sorvola su chi parla di ruspe contro gli immigrati. Rivoluzione, rivoluzione o sarà fascismo, buona serata a tutti!

IL MIO PAESE, LA MIA TRAGEDIA
Il mio paese è la mia tragedia.
Colline, montagne e
spiagge ridicole e
abbietti sulla scena,
tantomeno paese,
tantomeno nazione
ma di certo
un putrido misfatto irrisolto.
Un attentato alla civiltà e
imbiancato
da vesti sacerdotali
con turpi tappeti
a copertura
di squallidi e
convulsi trattati.
Un sangue acido e corrosivo
tra Europa e Africa,
armata e
mai e poi mai
distinta in evoluzione.
Lasciarti è dovere
per chi ama,
lasciarti è il giusto rimedio
per non incontrarti più e sola
e funebre
tra briganti collusi
e oscurantismo assicurato
per memoria e cultura.
Un popolo assetato
di giustizia ma
imprigionato e manipolato
da contrabbandieri
della verità e
della passione venduta
per un posto dove il sole non arde.
Non servi a te,
non servi al tempo
che una rivolta possa
colpirti di notte
e ritornare
a splendere come stella
nell'universo che
ti ha scordato.
Il mio paese è la mia tragedia.


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