mercoledì 16 ottobre 2013

Dal bypass alla protesi d'anca. I tempi d'attesa del ricovero in Italia. Ecco i dati del ministero

Per un intervento di bypass in Piemonte si attendono 12 giorni, mentre in Veneto in media 60. Mentre per una emorroidectomia in Sicilia si attende in media 15,6 giorni, in Piemonte ne devono passare 90,6, a fronte di una media italiana di 47,1 giorni di attesa. Questi alcuni numeri sul monitoraggio dei tempi di attesa per il ricovero forniti dal Ministero della Salute. LE TAVOLE 16 OTT - Regione che vai tempi di attesa che trovi. Ma a dispetto di quello che si potrebbe pensare non sono sempre i territori settentrionali a far registrare le migliori performance. Anzi, dalle tavole fornite dal Ministero della Salute e aggiornate a 2010 sul monitoraggio dei tempi di attesa per il ricovero (sia in regime ordinario che in day hospital), emerge una realtà molto frastagliata in cui Regioni che su alcune attività hanno tempi di attesa molto bassi, per altre invece segnano il passo a prescindere dall’area geografica. Ma facciamo qualche esempio. Si è prenotato un intervento di bypass aortocoronarico? Bene, se la prenotazione è valida e ci si trova in Piemonte l’attesa è di 12 giorni, mentre in Veneto sono 60, a fronte di una media italiana di 23,2 giorni. Differenze anche per i tempi di intervento per protesi d’anca. In Sicilia i tempi medi sono di 42,6 giorni a fronte dei 111 che ci vogliono in Liguria o dei 106 in Emilia Romagna. Stesso discorso dicasi anche per l'attività per acuti in regime di day hospital. Per una chemioterapia con prenotazione valida (attesa media italiana 10,3 giorni) in Liguria si può attendere in media 4,7 giorni, mentre in Friuli e in Puglia 14,5 giorni. Mentre per una emorroidectomia in Sicilia si attende in media 15,6 giorni, in Piemonte ne devono passare 90,6, a fronte di una media italiana di 47,1 giorni di attesa. Da sottolineare infine che le Tavole numeriche proposte dal Ministero specificano come i tempi medi di attesa siano calcolati in base ai soli ricoveri non urgenti e con data di prenotazione valida. Insomma, i calcoli vengono fatti su tutta una tipologia di interventi programmata e validata e quindi scevra dai caratteri di urgenza e variabilità che in ogni caso rappresentano più della metà dell’attività per acuti. Un’analisi dunque che evidenzia come a parità di programmazione vi siano lo stesso esiti ben diversi. fonte http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=17537 L.F.

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