Vaccinazione
antinfluenzale, vaccino e influenza sono temi molto caldi. Come ogni
anno, la campagna mediatica per la vaccinazione antinfluenzale ha
iniziato a battere la sua grancassa già dalla fine di agosto. La
campagna vaccinale 2012-2013 sarà però ricordata per l'ulteriore perdita
di credibilità proposta da chi sostiene la vaccinazione come strumento
unico di prevenzione.
Ottobre ha visto
il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per
una contaminazione batterica e ieri il blocco di 3 milioni di dosi di
vaccini antinfluenzali di Novartis (Agrippal, Influpozzi subunità,
Influpozzi adiuvato e Fluad) di cui 500.000 già distribuiti e i restanti
già prodotti e pronti all'uso.
Questi ultimi sono stati ritirati dal commercio per una probabile azione
eccessiva di stimolo del sistema immunitario. In parole povere, siccome
la loro risposta immunologica sembrava un po' debole sono stati
"adiuvati" con qualcosa che l'organismo può riconoscere come "nemico"
provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata
verso l'eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell'intero
organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente
in questo caso estremamente accentuato.
Si tratta di una
situazione grave, in cui viene perso di vista l'obiettivo primario. A
fronte di una ricerca ossessiva della protezione antinfluenzale, che
quest'anno non dovrebbe essere preoccupante, si innescano potenziali
risposte organiche altamente rischiose. Come se per impedire al bambino
di sporcarsi la maglietta mentre gli si dà la pappa, si usasse un
bavaglino che lo strangola...
La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando
inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. E se fosse vero, come il
Ministro ha tristemente affermato, che Novartis conosceva il pericolo
dei suoi vaccini già da luglio e lo ha comunicato solo il 18 ottobre, la
mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un
significato sempre maggiore.
Da immunologo
faccio ogni anno riferimento ai dati Australiani, che con un anticipo di
6 mesi fornirebbero ai nostri scienziati l'esatta descrizione (o quasi)
di quello che avverrà nel nostro emisfero durante l'inverno. Anche
quest'anno i dati Australiani sono molto rassicuranti e ci dicono
qualcosa sia sulla scarsa forza dei virus sia sulla scarsa efficacia dei
vaccini in uso. Infatti in Australia si è ammalato il 2,5% dei vaccinati
e il 3,5% dei non vaccinati. Una differenza sufficientemente risibile.
Eppure sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio
alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche
roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a
settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei
soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli
anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono
nuovamente ridette. Se non fosse una triste realtà sembrerebbe uno
scioglilingua...
Abbiamo sentito e
letto che l'influenza sarà potente e devastante, che arriverà in
anticipo, che mieterà vittime in assenza del giusto atteggiamento
vaccinale preventivo. Esattamente come tutti gli anni.
Ricordiamo il 2004 con la SARS e l'aviaria con l'H5N1 in cui i maggiori
danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si
vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1
del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un
articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.
Inoltre la
prevenzione antinfluenzale è attuabile anche attraverso forme naturali
di terapia. Fortunatamente la consapevolezza e internet e la diffusione
della conoscenza hanno avuto ragione e nel 2009-2010 la campagna
vaccinale fu un flop assoluto.
Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di
farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono
legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una
profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque,
nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.
I dati
Un
vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici,
e anche dei possibili danni che dovrebero essere resi noti con chiarezza
per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile
prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra
settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni
di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio
pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale
dell'emisfero Sud. L'epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha
provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli
che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità
scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a
segnalare rischi e problemi in realtà falsi.
Il problema non
riguarda solo i danni possibili da vaccinazione antinfluenzale, ma in
genere tutte quelle che mirano in modo ossessivo alla protezione senza
ricordarsi che il sistema immunitario è qualcosa di vivo e biologico e
non meccanico. In questo periodo, le polemche sugli effetti gravi di
danno provocato da un numero eccessivo di vaccinazioni praticate ai
militari italiani ha portato ad un'inchiesta i cui risultati appaiono
sconvolgenti.
Per contro
sappiamo che negli anni passati intere squadre di calciatori vaccinati
erano a letto con l'influenza anziché in campo. E anche se, come ci
spiegano alcuni esperti, essere vaccinati fa diminuire il pericolo di
confondere i sintomi dell’influenza con quelli della SARS (o con quelli
dell'aviaria, o con quelli della H1N1 A come alcuni sostengono), non si
vede in che modo questo possa essere vero, considerato il numero di casi
di influenza che comunque si verificano proprio tra i soggetti
vaccinati.
Per quanto
riguarda la possibile vaccinazione per l'H1N1, il cui ceppo è comunque
presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009 ad oggi, è bene
invece ricordare, come spiegato sotto, quanto accaduto nel 1976 per la
unica vaccinazione suina attuata fino ad ora, per capire quanto sarebbe
più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione
a tappeto con vaccini non ancora sperimentati. Purtroppo, nel vaccino
trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito,
senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che
tante polemiche ha scatenato lo scorso anno, e di anno in anno questo
vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione.
Non intendiamo
entrare qui nel dibattito relativo all’efficacia di questa forma di
profilassi, ma in considerazione del pubblico e martellante invito a
vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi
potrebbero superare i rischi), ci appare doveroso contribuire oggi anche
con le notizie relative ai possibili effetti dannosi, che gli organi
ufficiali di informazione, in questi giorni, sembrano deliberatamente o
inconsapevolmente trascurare.
I bambini in prima
linea
In un
paese libero e civile le persone devono essere informate e poter
scegliere. Ma se chi stimola la vendita dei vaccini determina anche
l’informazione, e questa informazione continua a dire che la
vaccinazione è assolutamente innocua, i conti non tornano più. Quanto
viene detto è falso e i possibili rischi, anche gravi, della
vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma
scarsamente divulgati!).
Se (come è
avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno
continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto
meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi
e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente,
cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un
vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della
paura).
Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se
viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben
nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera
l'influenza, talvolta con l'uso di qualche sintomatico di supporto.
Restiamo sempre
sorpresi dal fatto che in due metaanalisi successive la Cochrane (ente
mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti
dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia
preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante
questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire
dai 6 mesi di età. Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle
conoscenze scientifiche?
Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne
esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una
forma virale cresce l'Interferone che ci difende, ad esempio, da future
forme tumorali).
L'esperienza di
chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le
infezioni invernali ricorrenti e l'influenza, è ampia e ben
rappresentata nella popolazione italiana.
A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque
scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter
vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un
trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio
“vaccinale”).
Verità
scientifiche nascoste sotto il tappeto
Allora
veniamo alle menzogne. Non ci stiamo riferendo al fatto che le troppe
vaccinazioni potrebbero fare male (anche se sempre più dati invitano a
riflettere su questo tema), perché dalla parte opposta si potrebbe dire
che ci attacchiamo a un’ideologia o a un credo diversi da quelli che
propone la “scienza” medica.
Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni
dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di
possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei
centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.
Cosa direste, ad
esempio, se vi dicessero che vaccinando con “l'innocua vaccinazione”
antinfluenzale tutti i bambini italiani ci possiamo aspettare almeno
10-15 casi di sindrome di Guillaine-Barrè (poliradicolonevrite) più del
solito, cioè almeno 10-15 bambini minori di 7 anni tra cui forse anche
il nostro, semiparalizzati per molti mesi e in alcuni rari casi anche
per tutta la vita, con incapacità di muoversi, agire, pensare come
prima?
Eppure un gruppo
di epidemiologi americani segnala questo dato già dal 1998 (N Engl J
Med. 1998 Dec 17;339(25):1797-802 ), un dato che va ad affiancarsi a uno
studio australiano che conferma, a fronte di 67 banali eventi
post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7
eventi avversi seri ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni,
negli anni 2000 e 2002 (Commun Dis Intell. 2003;27(3):307-23).
Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino
antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi,
ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea
un'informazione sanitaria artefatta.
Andiamo dalla
nevrassite (Eur J Neurol. 2000 Nov;7(6):731-3) alla nevrite ottica (J
Neuroophthalmol. 1996 Sep;16(3):182-4). Per una corretta informazione, è
opportuno ricordare che la stessa influenza può determinare
un'infiammazione del tessuto nervoso come complicanza, ma è drammatico
riconoscere che la maggior parte delle 58 morti per Guillaine Barrè
verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati, con
insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione
(Neurology. 1980 Sep;30(9):929-33).
Sono forse più i
danni da vaccinazione di quelli che determina la malattia? Non lo
sappiamo con certezza, ma esprimere un dubbio è molto diverso dal
trasmettere una tracotante e colpevole certezza di innocuità. In questo
caso, da immunologo, mi sentirei di esprimere ben più che un singolo
dubbio.
Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non
frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione
antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del
Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un
modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili
danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna
2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci(in
una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l'evidenza
scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita
ma mai confermata.
I bambini
paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi
nell'economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una
consapevole decisione per poter affrontare un rischio. È giusto che chi
sceglie lo sappia, e non si senta dire che la vaccinazione è
praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo,
centuplica il livello del dramma.
Che dire, per fare
un altro esempio, dei casi di ORS (sindrome oculo-respiratoria) dei
quali Eurosalus ha subito parlato e che sono stati prima minimizzati e
ritenuti dipendenti da un vaccino un po' anomalo, e poi oggi addirittura
riconfermati in doppio cieco contro placebo nel 44% dei soggetti che
l'hanno già avuta? Il lavoro è stato pre-pubblicato on line (Clin Infect
Dis. 2003 Oct 15;37(8):1059-66. Epub 2003 Sep 26) ed è stato tanto
significativo da portare i suoi autori a suggerirne l'informazione
specifica a chi ne ha sofferto.
Sicuramente si
tratta di un problema di gravità molto relativa, ma perché chi si
vaccina non deve sapere che potrebbe perdere del tutto i capelli? Questo
dato riguarda soprattutto la vaccinazione obbligatoria antiepatite B, ma
in buona misura vale anche per l'antinfluenzale (JAMA. 1997 Oct
8;278(14):1176-8). In fondo, sembra pensare l'industria vaccinale, che
male c'è ad avere dei bambini calvi, se hanno evitato 4 giorni di febbre
e mal di gola?
Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical
Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più
autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di
Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni
1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all'anno documentatamente causati
dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina
associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la
vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la
vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso
informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa
che dovrebbe fare solo bene?
Come cittadino
credo che meritiamo qualcosa in più di un'informazione pubblica parziale
e aggressiva come si è dimostrata quella di quest'ultima campagna per la
diffusione del vaccino antinfluenzale. La coscienza della popolazione è
probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi
commerciali finiscono per prevalere sul rispetto. Rimango comunque
indignato.
Anche se le mie
scelte possono essere diverse, rispetto e apprezzo i colleghi medici che
suggeriscono la vaccinazione antinfluenzale per loro convinzione,
segnalandone però i potenziali rischi.
Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di
nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende,
quando diventano scomode. Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente
indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale
delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa (vedi anche
gli altri link di questo articolo).
E tutti gli anni
ormai riconosciamo un'aggressione di questo tipo, che puntualmente si
verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.
Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che
sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli
la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di
informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di
vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .
Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci
sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus
vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i
propri figli. Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte
autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o
nell'altro solo se realmente informato.
http://www.eurosalus.com/malattie-cura/chi-tace-i-possibili-danni-da-vaccinazione-antinfl