domenica 15 luglio 2012

IL METEO TRA FINZIONE E REALTÀ: SANNO MA CONTINUANO A NASCONDERCI LA VERITÀ! LA GRANDE BUGIA SULL'ALTA PRESSIONE..

di Zret per tankerenemy.com
Il vero paradosso meteorologico dell’estate 2012 è la permanenza (sino al 9 luglio 2012) di una vasta area di bassa pressione che, con il suo centro sull’Africa settentrionale, avrebbe dovuto estendere il suo influsso per lo meno sull’Italia centro-meridionale e sulle isole maggiori. Invece l’intera Europa mediterranea è stata sotto una cappa di afa soffocante. Che cosa è successo? Come è possibile che valori barici medio-bassi (da 1.000 millibar in giù) non siano stati associati a cielo con nuvole ed a qualche precipitazione? [1]

I bollettini meteo di regime si riferiscono ad aree di alta pressione, cui sono state assegnate sinistri nomi (Scipione l’Africano, Caronte, Minosse, Lucifero), corrispondenti ad altrettante ondate di caldo torrido. Le carte delle isobare di queste ultime settimane, però, smentiscono le informazioni di regime, mostrando che l’anticiclone delle Azzorre, tipicamente estivo, staziona sull’Atlantico, mentre gran parte del continente europeo è tenuto in una condizione artificiale di “bel tempo”, sinonimo di una siccità cronica, sempre più allarmante. Anche l’umidità non è poi così alta, essendo decurtata dalle consuete attività igroscopiche, cui concorrono apparati elettromagnetici.

In questa fiera di menzogne propalate dai siti meteorologici militarizzati, si distingue qualche dispaccio che rivela le reali condizioni atmosferiche. Ad esempio, recentemente il centro della Croazia ha diramato la seguente diagnosi: "Il campo di bassa pressione si mantiene sopra l'Adriatico". E’ proprio così! Tuttavia il pubblico si lascia abbindolare ora da ufficiali e sottoufficiali dell’Aeronautica militare ora dalle ammiccanti meteorine (anche in divisa) che, indicando simboli del “sereno”, del “poco nuvoloso” e delle “innocue velature”, lasciano credere che a quelle carte falsificate corrisponda una concreta situazione meteorologica.

Intanto, mentre Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Cipro... sono in un forno a microonde, la bassa pressione sopra la Russia è esplosa in un inferno d’acqua. E’ il solito contraccolpo dovuto all’ingente accumulo di energia in una zona accerchiata da regioni in cui le attività chimiche ed elettromagnetiche sono costanti e parossistiche. Si assiste quindi sempre più spesso a fenomeni estremi: prolungati periodi di aridità in alcune aree e nubifragi violentissimi in altre.

Senza dubbio contrastare e ridurre in maniera significativa l’evapotraspirazione è un mezzo adottato dai militari per impedire che si formino nuvole foriere di pioggia: gli stessi temporali estivi che, una volta, davano un po’ di refrigerio, sebbene il loro contributo idrico fosse poco rilevante, sono quasi del tutto scomparsi, semmai sostituiti da tempeste di vento ed intensa attività elettrica in atmosfera che di rado si traduce in un acquazzone. Molto è dunque cambiato nei fenomeni atmosferici; ma le irrorazioni sono sempre identiche: quotidiane, deturpanti, mortali.

[1] La pressione atmosferica è esercitata dall’aria sul suolo; varia a seconda dell’altitudine e da luogo a luogo, in quanto dipende dalla composizione locale delle masse d’aria, dalla temperatura e dai venti. Nei bassi strati atmosferici, fra l’equatore ed i 10-15 gradi di latitudine, si ha un regime medio di basse pressioni (circa 1.000 millibar); fra 10-15 e 30-40 gradi, si hanno in genere pressioni medio-alte (pressappoco 1.020 millibar); fra 30-40 e 60-70 gradi, si rilevano di solito basse pressioni (1.005 millibar); infine sulle calotte polari alte. Vedi “Enciclopedia delle Scienze”, Milano, 2005, s.v. inerente.

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