“...
qualsiasi operazione militare contro l’Iran sarà probabilmente molto
impopolare in tutto il mondo e richiederà un adeguato contesto
internazionale sia per garantire supporto logistico all’operazione che
per ridurre al minimo il contraccolpo che si può avere da esso. Il modo
migliore per ridurre al minimo lo sdegno internazionale e massimizzare
il sostegno (anche riluttante o dissimulato) è di colpire solo quando vi
sia una diffusa convinzione che agli iraniani è stati fatta un’offerta
superba, ma che essi hanno respinto – un’offerta così buona che solo un
regime determinato a dotarsi di armi nucleari ed a farlo per motivazioni
malvagie poteva rifiutare.
In
tali circostanze, gli Stati Uniti (o Israele) potrebbero presentare le
loro operazioni come prese con dolore, non con rabbia, e almeno alcuni
nella comunità internazionale concluderebbero che gli iraniani “se la
sono cercata”, rifiutando un buon affare”.
Il passaggio è tratto dal Report del 2009 della Brookings Institution “ Which Path to Persia?“, pagina 52.
Scritto
anni fa, quando gli USA, l’Arabia Saudita e Israele già stavano
complottando per invadere con Al Qaeda il vicino Iran, alleato della
Siria, allo scopo di indebolire la Repubblica islamica prima di una
guerra inevitabile, questa citazione mostra integralmente come l’
“affare nucleare iraniano” sia in effetti una farsa.
L’Occidente
non ha alcuna intenzione di fare alcun accordo duraturo con l’Iran,
riguardo alla capacità nucleare; anche l’acquisto di armi nucleari da
parte dell’Iran non è mai stato veramente una minaccia esistenziale per
le nazioni occidentali o i loro partner regionali. Il problema
dell’Occidente con l’Iran é la sua sovranità e la sua capacità di
proiettare i propri interessi in ambiti tradizionalmente monopolizzati
dagli Stati Uniti e dal Regno Unito in tutto il Medio Oriente. A meno
che l’Iran pianifichi la rinuncia alla propria sovranità ed alla propria
influenza regionale, insieme con il suo diritto di sviluppare e
utilizzare la tecnologia nucleare, il tradimento di un “accordo sul
nucleare” è semplicemente inevitabile, come inevitabile è la guerra che
deve seguire subito dopo la disdetta dell’accordo.
Esporre
la doppiezza che accompagna gli “sforzi” occidentali per raggiungere un
accordo significherà minare gravemente il loro tentativo di utilizzare
l’accordo come leva per giustificare le operazioni militari contro
l’Iran. Sia l’Iran che i suoi alleati devono essere preparati per la
guerra, tanto più quando l’Occidente finge interesse per la pace. La
Libia fornisce un perfetto esempio del destino che attende le nazioni
rimproverate dall’Occidente allo scopo di far abbassare la guardia - è
letteralmente una questione di vita o di morte, sia per i leader che per
le nazioni nel loro complesso.
FONTE
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