Ci sono 36 nazioni che oggi si trovano in questa condizione
in Africa, Asia e Medio Oriente.
Tra queste ci sono Messico, Bolivia, Mauritania, Ghana, Marocco, Algeria, Tunisia, Libano, Libia, Somalia, Kenya, Madagascar, Israele-Palestina, Egitto, Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman, Giordania, Azerbajian, Iraq, Iran, Siria, India, Yemen, Pakistan e Corea del Sud
Ogni anno, sempre in Africa, sono approssimativamente 443
milioni i giorni di scuola persi da bambini e bambine,
poiché si spostano di frequente con le famiglie a causa
della mancanza d'acqua o perchè sono costretti a saltare le
lezioni per accompagnare il bestiame ad abbeverarsi.
Ogni giorno le bambine africane percorrono circa 6 km per
approvvigionarsi d'acqua, trasportandola poi in contenitori
dal peso di circa 20 chili, con conseguenti danni alla spina
dorsale e al bacino.
In periodi di particolare siccità, in Kenya, aumentano anche
i matrimoni di bambine, che spesso non hanno più di 10 anni
e vengono date in moglie in cambio di cibo e acqua.
tratto da
Save the children
I tassi di
crescita demografica vicini al 3% annuo, uno sviluppo
economico che stenta a decollare, gli investimenti stranieri
che ristagnano da tempo a causa delle tensioni etniche,
politiche e religiose stanno determinando una competizione
crescente tra i governi della regione per accaparrarsi le
limitate risorse idriche dei tre bacini fluviali più estesi,
il Nilo, il Giordano e il Tigri-Eufrate.
tratto da
Le dispute idriche in Medio Oriente
In nessuna parte del mondo tutto ciò è clamorosamente
evidente quanto nei Territori Palestinesi Occupati.
La popolazione palestinese è la metà di quella israeliana,
ma consuma soltanto il 10-15 per cento dell'acqua che viene
consumata in Israele.
In Cisgiordania, i coloni israeliani usano una quantità di
acqua pro capite quasi nove volte maggiore di quella che
usano i palestinesi.
I palestinesi patiscono una delle
carenze idriche più gravi del mondo.
Per paesi come il Bangladesh, che dipende dall'India per il
91 per cento delle acque usate per irrigare le piantagioni e
rigenerare gli acquiferi, i vantaggi di una cooperazione in
materia idrica sono evidenti.
Per altri paesi, la
consapevolezza della necessità di cooperare è arrivata fin
troppo tardi.
È il caso del lago d'Aral, nell'Asia centrale.
tratto da
Lo spettro delle "guerre per l'acqua" distoglie
dalla necessità urgente di cooperazioni transfrontaliere
Il Rio delle Amazzoni, ad esempio, dieci anni fa in alcuni
punti era largo 1300 metri e profondo quindici, oggi gli
stessi punti sono larghi 20 metri e profondi 50 centimetri.
Come si muore di sete?
"La disidratazione inizia quando il nostro corpo ha perso circa 3-4 litri di acqua e, se non si corre ai ripari, si va incontro alla morte per sete.
Dapprima la testa comincia a
girare, la pelle diviene secca, compare un po' di febbre e
si avverte un crescente senso di irritabilità e
disorientamento.
Quando la perdita di liquidi arriva a 8 litri, la lingua è
così gonfia che è difficile deglutire e non solo non si
riesce a camminare, ma le forze non bastano neppure per
trascinarsi strisciando sul terreno.
Poi la pelle si disidrata tanto da spaccarsi, mentre i reni
e il fegato non funzionano più.
La febbre sale, perché il corpo non riesce a mantenere
costante la propria temperatura interna. Infine il sistema
nervoso perde la capacità di controllare il ritmo del
respiro e il battito del cuore. Sopraggiunge il coma e
quindi la morte" .
Tratto da: Vandana Shiva, Le guerre
dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003, p. 107
FONTE http://www.griffini.lo.it/laScuola/prodotti/risorsaacqua/moriresenzacqua.htm
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venerdì 13 dicembre 2013
C'È UNA GUERRA SOTTOBANCO IGNORATA DALLA COSIDETTA CIVILTÀ!
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