a parola “comunista” in Europa
sta per diventare ufficialmente un insulto, e probabilmente un reato:
né più né meno come le parole razzismo, xenofobia, antisemitismo,
omofobia. L’alzata d’ingegno porta la firma del Consiglio Europeo,
presieduto da un politico-fantasma come il belga Herman Van Rompuy, di
strettissima osservanza Bilderberg. Liquidare il comunismo come fosse
l’equivalente del nazismo? Il pericolo,
come sempre, è nascosto in un dettaglio, dietro il paravento delle
buone intenzioni. Tipo: “promozione della tolleranza”, per al quale
predisporre un quadro normativo europeo. «Non credo che l’Unione Europea
sia una buona idea», protesta Tim Worstall, «ma sembra che questa volta
siano venuti fuori veramente con un jolly: stanno proponendo che ci
dovrebbe essere una nuova legge sulle libertà civili e che questa legge
dovrebbe rendere un reato penale per chiunque il proporre o promuovere
il comunismo. Il che è una cosa un po’ strana per un programma di
libertà civili, ma ciò sembra proprio quello che stanno facendo».
A prima vista, premette Worstall in un intervento su “Forbes” ripreso da “Come Don Chisciotte”, potrebbe sembrare «la solita lista dei desideri della sinistra
sui diritti umani». Ma, se si dà un’occhiata al documento più da
vicino, nella sezione 2 (scopo) si spiega che l’obiettivo è quello di
«eliminare i crimini d’odio», «condannare tutte le manifestazioni di
intolleranza basate su preferenze, fanatismo e pregiudizi», e
soprattutto «intraprendere azioni concrete per combattere
l’intolleranza, in particolare al fine di eliminare il razzismo, i
pregiudizi di colore, la discriminazione etnica, l’intolleranza
religiosa, le ideologie totalitarie, la xenofobia, l’antisemitismo,
l’anti-femminismo e l’omofobia». Attenzione, dice Worstal, a quella “ideologia
totalitaria”. Comunismo? «Quindi lo scopo della legge è quello di
assicurarsi che sia eliminato». Come? Lo spiega la sezione 7, che
prefigura sanzioni penali. Ideologie intolleranti? Saranno considerate
«reati punibili come reati aggravati». In dettaglio: diffamazione e
incitamento alla violenza contro gruppi, nonché «la palese approvazione di una ideologia totalitaria», e «l’approvazione pubblica o la negazione dell’Olocausto»,
ma anche «di qualsiasi altro atto di genocidio la cui esistenza è stata
determinata da una corte penale internazionale o da un tribunale».
La palese approvazione di una ideologia
totalitaria sarà dunque un reato penale? E’ singolare, ironizza
Worstall, che siano ancora a piede libero i deputati comunisti appena
eletti nella Repubblica Ceca, dopo aver ottenuto il 17% dei voti. Non
solo: «Ci sono anche alcuni deputati comunisti nel Parlamento Europeo:
sarà interessante vedere se lo voteranno, questo documento». Una
proposta di legge incredibile, indecente: «E’ uno dei pezzi più
illiberali della legislazione che nessun regime
totalitario di ogni tempo abbia mai proposto finora», accusa Worstall,
«perché quello che realmente propone è che la libertà di parola di tutti
sul continente europeo sarà limitata a ciò che alcuni benpensanti
penseranno che sarà consentito come libertà di parola alla gente». Una
sconcertante nota esplicativa si premura infatti di spiegare che «non vi
è alcun bisogno di essere tolleranti con gli intolleranti», che
potrebbero “abusare” della libertà di espressione. Questo accade nell’Unione Europea, nel 2013.
Nessun commento:
Posta un commento