Distinguere la logica in un periodo artefatto, sterile e poi
ricostruito su un manto vellutato è cosa ardua, forse impossibile.
Proprio per questo abbiamo il dovere di provarci, prima di alzare
bandiera bianca.
La sensazione è che, oltre a non
esistere opposizione logica, la sinistra "comunista" sia ancorata ad
argomentazione passate, come a voler delegare al tempo il senso
rivoluzionario.
Proprio su questo ritroviamo uno scenario egoistico e malsano.
Ogni
individuo per il proprio universo segue l'istinto logico della
conservazione, quindi della sopravvivenza per poi combattere le
difficoltà oggettive nell'accettare la realtà concreta.
La
confusione viene accentuata dai mezzi di comunicazione che risultano,
come politici, distanti anni luce dal senso d'insoddisfazione del
cittadino, sviando l'attenzione su vecchi omicidi: noi italiani abbiamo
una certa predilezione nel seguire i gialli.
Lo
scenario non cede il posto alla logica, alla programmazione, di
conseguenza il fermento dell'evoluzione ci porta alla sfiducia su tutto e
tutti, perchè non ci si riconosce più in nulla.
Questo
è proprio il compromesso firmato dai potenti, tante più logiche
distinte affiorano tanto più il popolo tende a disunirsi, di conseguenza
ad afflosciarsi sui propri bisogni o, vista la cronaca, pronto a farla
finita. Non è un caso che qualcuno vocifera che solo il 5% degli
italiani possieda una ricchezza pari al 45%, il 95% restante prova a
galleggiare prima di essere sepolto dall'evasione, ormai divenuto uno
strumento per la sopravvivenza di molti.
Bisognerebbe
lottare su ogni singola questione, determinarne i limiti, restare uniti
e accettare differenze, dobbiamo essere pronti a cambiare la nostra
logica poggiata sul capitalismo e sull'egoismo sregolato e senza
ritegno.
Fondere ideali e costumi per la
legalità, l'uguaglianza non è un'utopia quindi non facciamoci
intrappolare dalle logiche distinte che ci costruiscono intorno ad arte
per affossarci in discussioni futili.
Il nemico è
il privilegiato di turno e non il barista che dimentica di fare lo
scontrino del caffè, neanche l'extracomunitario che cerca solo di
galleggiare, proprio come noi. Il nemico è quel 5% dedito all'arte di
accumulare ricchezza, un po' come dei re incontrastati, in una società
capitalista la ricchezza è potere. Non ci sono altri motivi o altri
scenari su cui fare luce, unendo le forze non resterebbe traccia dei
poteri occulti o quei poteri sempre in auge nel panorama mondiale.
La
moneta non è stata una grande conquista e, forse, neanche una grande
scoperta, il capitalismo non ha mai prodotto ricchezza bensì avidità.
Reinventare
un mondo degno di essere vissuto dove l'uguaglianza non diventi una
logica imperfetta, dove vivere dignitosamente diventi un diritto
inalienabile. Non è demagogia, non è utopia, questa si chiama logica.
(Antonio Recanatini)
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