a meno che non ci sia quella volontà onesta e costante di lottare per essa. La democrazia non è un punto d'arrivo della civiltà, ma la base tramite la quale partire per costruire un futuro sempre più egualitario. Come riportato su di una stele rinvenuta ad Atene: "Difendete le conquiste della mente e del cuore con la forza, se non volete che le minacce del tempo e le insidie degli uomini le cancellino."
(mirko torelli)
mercoledì 30 maggio 2012
LA VERGOGNA ITALICA
L'Italia intera chiede di annullare la parata militare del 2 giugno
ma il “nostro” presidente, come uscisse dalla matita di Hugo Pratt, con
quei tratti somatici che Lombroso avrebbe condannato molto prima di
vederlo invecchiare, ripete -«A fine settimana celebreremo il 2 giugno, e lo faremo sobriamente in memoria delle vittime del terremoto in Emilia Romagna».
Per logica e, anche, per principio ho sempre considerato napolitano un traditore del popolo divenuto re, un uomo amato dalla Littizietto e qualche altro confusionario giornalista di questo tempo. Ricordatelo sempre :quando un comico/a decanta un politico, presidente o onorevole che sia, non sta facendo il suo lavoro ma pubblicità, quando un giornalista continua a difendere l'indifendibile imparate a dubitare di vivere in democrazia.
Non è un mio pensiero, sono dinamiche che in Italia si ripetono dal tempo dei romani.
Io le darò del lei, gli abruzzesi danno del lei solo per prendere le distanze da persone inutili e sgradevoli, quando il giudizio negativo supera ogni tentativo di mediazione per un normalissimo confronto.
Ostentare la potenza e l'acrobazia militare è un fenomeno che appartiene al suo tempo, lei non dovrebbe avere potere decisionale, sia perché si hanno forti dubbi sulla sua integrità morale e capacità di intendere, sia perché l'esibizione nei periodoìi in cui si piangono morti è irrispettoso, oltre ad essere una cafonata vergognosa.
Solitamente si appassionano alle parate militari solo dei rimbambiti, solo dei coatti, solo degli ignoranti nati per distruggere e mai per costruire, personaggi da analizzare attentamente per il carattere guerrafondaio e per l'identità doppia.
Lei confonde il dovere di un presidente con l'oligarchia che accompagna i peggiori massoni della storia, lei non può decidere per un popolo, lei dovrebbe essere voce del popolo e quando il popolo è unito contro una manifestazione non chiede il suo parere, lei dovrebbe solo obbedire e, soprattutto, evitare di parlare, perché ad ascoltarla non ci saranno solo giornalisti e comici neofiti della cultura stolta che lei rappresenta.
La sfido a trovare un emiliano-romagnolo dalla sua parte, la sfido a trovare un familiare delle vittime felice di vedere la sfilata negligente e assurda che lei propone.
La memoria dovrebbe aiutare gli italiani più audaci, proprio quelli che la ricordano all'interno del partito comunista, quando proponeva il suo assoluto vigore nazional-popolare, la sua completa disponibilità alla politica colonizzante statunitense, un fascista tra i comunisti dovrebbe essere ricordato e studiato nelle scuole da lei oppresse e denudate.
Lei ha accettato ed avallato il peggior capitalismo a sfavore del cittadino, ponendosi come garante di una costituzione calpestata, derisa e infranta senza ritegno quasi ogni giorno.
La tragedia non va mai barattata, vorrei parlarle di altri presidenti che evitarono tali vergogne, avevano una dirittura morale che lei neanche conosce, il suo nome verrà consegnato alla storia come il peggior presidente di tutti i tempi e io sono certo che neanche il nano sarebbe capace di far peggio.
Odio lei e chi la difende, odio questa maledetta superficialità propinata dai mass-media e che ogni italiano mastica pur di tirare avanti, arriveremo a scalfire il fondo prima di morire, quelli come lei non meritano rispetto neanche in vecchiaia.
Lei è sempre stato indifferente di fronte alla tragedia di un popolo alla deriva, io sarò indifferente (eviterò di dire felice) nel caso dovessi vederla soffrire prima di morire, magari senza quei dannati cappelli.
No, nessuna remora e nessuna pietà per lei che ha consegnato, senza garanzie, il nostro paese alle banche, lei sarà sempre e comunque servo anche da morto e solo l'ignoranza e la superficialità di questo popolo potrebbe onorarla e consegnarla alla storia come presidente emerito.
Con disgusto, Antonio.
(Antonio Recanatini)
Per logica e, anche, per principio ho sempre considerato napolitano un traditore del popolo divenuto re, un uomo amato dalla Littizietto e qualche altro confusionario giornalista di questo tempo. Ricordatelo sempre :quando un comico/a decanta un politico, presidente o onorevole che sia, non sta facendo il suo lavoro ma pubblicità, quando un giornalista continua a difendere l'indifendibile imparate a dubitare di vivere in democrazia.
Non è un mio pensiero, sono dinamiche che in Italia si ripetono dal tempo dei romani.
Io le darò del lei, gli abruzzesi danno del lei solo per prendere le distanze da persone inutili e sgradevoli, quando il giudizio negativo supera ogni tentativo di mediazione per un normalissimo confronto.
Ostentare la potenza e l'acrobazia militare è un fenomeno che appartiene al suo tempo, lei non dovrebbe avere potere decisionale, sia perché si hanno forti dubbi sulla sua integrità morale e capacità di intendere, sia perché l'esibizione nei periodoìi in cui si piangono morti è irrispettoso, oltre ad essere una cafonata vergognosa.
Solitamente si appassionano alle parate militari solo dei rimbambiti, solo dei coatti, solo degli ignoranti nati per distruggere e mai per costruire, personaggi da analizzare attentamente per il carattere guerrafondaio e per l'identità doppia.
Lei confonde il dovere di un presidente con l'oligarchia che accompagna i peggiori massoni della storia, lei non può decidere per un popolo, lei dovrebbe essere voce del popolo e quando il popolo è unito contro una manifestazione non chiede il suo parere, lei dovrebbe solo obbedire e, soprattutto, evitare di parlare, perché ad ascoltarla non ci saranno solo giornalisti e comici neofiti della cultura stolta che lei rappresenta.
La sfido a trovare un emiliano-romagnolo dalla sua parte, la sfido a trovare un familiare delle vittime felice di vedere la sfilata negligente e assurda che lei propone.
La memoria dovrebbe aiutare gli italiani più audaci, proprio quelli che la ricordano all'interno del partito comunista, quando proponeva il suo assoluto vigore nazional-popolare, la sua completa disponibilità alla politica colonizzante statunitense, un fascista tra i comunisti dovrebbe essere ricordato e studiato nelle scuole da lei oppresse e denudate.
Lei ha accettato ed avallato il peggior capitalismo a sfavore del cittadino, ponendosi come garante di una costituzione calpestata, derisa e infranta senza ritegno quasi ogni giorno.
La tragedia non va mai barattata, vorrei parlarle di altri presidenti che evitarono tali vergogne, avevano una dirittura morale che lei neanche conosce, il suo nome verrà consegnato alla storia come il peggior presidente di tutti i tempi e io sono certo che neanche il nano sarebbe capace di far peggio.
Odio lei e chi la difende, odio questa maledetta superficialità propinata dai mass-media e che ogni italiano mastica pur di tirare avanti, arriveremo a scalfire il fondo prima di morire, quelli come lei non meritano rispetto neanche in vecchiaia.
Lei è sempre stato indifferente di fronte alla tragedia di un popolo alla deriva, io sarò indifferente (eviterò di dire felice) nel caso dovessi vederla soffrire prima di morire, magari senza quei dannati cappelli.
No, nessuna remora e nessuna pietà per lei che ha consegnato, senza garanzie, il nostro paese alle banche, lei sarà sempre e comunque servo anche da morto e solo l'ignoranza e la superficialità di questo popolo potrebbe onorarla e consegnarla alla storia come presidente emerito.
Con disgusto, Antonio.
(Antonio Recanatini)
martedì 29 maggio 2012
DOPPIA T TERREMOTO E TRAGEDIA
Che cosa causa una crisi in un paese, se non l’apatica indifferenza per il bene comune? In verità a me sembra che l’indifferenza non va a toccare solo il male comune o la “sofferenza comune“… altrimenti come si spiega l’ennesima strumentalizzazione o il solito sciacallaggio per le vittime del terremoto in Emilia o della bomba a Brindisi. Non sembra esistere altro, dopo una tragedia.
Eppure c’è l’imprevedibilità
di una catastrofe, imprevedibile forse solo per chi non parla e sparla
tutto il giorno di geoingegneria, c’è la follia omicida, seppur
inspiegabile anche per i folli che sparavano nelle scuole degli Stati
Uniti, in Francia o in Norvegia, ci sono i capannoni che crollano per un
terremoto in pianura… ecco questo si che è inspiegabile, anzi l’unica
cosa “spiegabile” sarà sicuramente che non erano a norma.
In 24 ore è successo di tutto.
Si capisce anche dai tanti e soliti post che girano su Facebook, una cosa avvilente oramai. La solita zolfa.
Ma così si balla! Inizia il circo mediatico!
Capite? Dov’è il problema? È nella medesima storia che ci spacca oggi
le palle con la sofferenza rubata alle “vittime” di Brindisi! È
soprattutto terrorismo mediatico.
Così, abbiamo già assistito alla pista mafiosa
(la mafia che uccide bimbe davanti una scuola? No, infatti questa scusa
non è durata molto, anche perché la Sacra Corona Unita ha ben poco da
ottenere nel risvegliare il letargo dello Stato sui propri affari..).
Poi si è subito accennato alla pista terroristica, per arrivare ad un uomo che
aziona un telecomando (forse l’unico coglione di attentatore che aziona
una bomba sotto una telecamera senza preoccuparsi neanche di coprirsi
il volto).
E se
fosse una persona che stava mandando un sms? L’immagine di un uomo che
armeggia su un telefonino in effetti oggi può voler significare di
tutto, ma quest’uomo è stato anche ripreso mentre collocava le tre
bombole? Che poi, neanche Hulk poteva alzarne e piazzarne tre così
pesanti, e in quel modo senza dare nell’occhio! Sarà che sono uno
scettico di natura, ma non sono molto convinto! E attenzione, ho detto scettico non complottista!
Ecco che l’obiettivo sembra senza dubbio un diversivo (almeno a me, non posso farci nulla), insomma un classico depistaggio dell’intelligence più o meno deviata che alberga nel Belpaese. Forse, il sistema di potere ha rimesso in moto la collaudata macchina rodata dalla Cia con la strage di Portella della Ginestra (1 maggio 1947), nota come “strategia della tensione”.
In effetti, l’episodio sta gettando in secondo piano tutta la protesta
democratica di questi giorni, come la questione dell’antipolitica, ecc…
I tempi sono bui e dall’alto si alimenta il caos.
Pensate alla strana rivendicazione anarchica per l’attentato al manager
di Ansaldo nucleare, nonostante i numerosi dubbi al riguardo: è stata
subito cavalcata l’onda per chiedere maggiore vigilanza, presenza di
forze armate, necessità di monitorare obiettivi sensibili, tra i quali
le sedi di Equitalia.
E se
proprio ci pensiamo bene, che storia è questa della bomba di Brindisi:
la mafia non uccide ragazzine di fronte una scuola se non ha motivazioni
d’affari, il folle non uccide senza avere una paranoia
collegata al luogo (immaginario o non) dell’attentato e senza
richiamare, almeno negli intenti, la causa della sua rabbia, il terrorista non devasta un punto così lontano da quelli cosiddetti sensibili senza rivendicazioni… è normale allora che, ripensando alla storia italiana, viene da pensare allo Stato,
lui si che uccide grandi e piccini per i propri interessi, in fondo lo
fa pian piano tutti i giorni anche senza usare necessariamente delle
bombe!
Tuttavia, come volevasi dimostrare, oggi si riparla di nuovo di terrorismo. Le ultime dichiarazioni ufficiali dicono che quell’uomo è un terrorista! Ed ha agito per il puro scopo di “seminare terrore“!
Terrore, terrore… questa parola ce la stanno inculcando da per tutto!
Seminare terrore contro chi e perché? Mah? “Terrore”, che come molti di
noi sanno è l’impulso più distruttivo dell’universo, significa “far tremare“, così come fa un terremoto…
In ogni caso, quando le cose si fanno sempre più fumose, ecco arrivare il fumo delle macerie. Un terremoto ha devastato parte dell’Emilia Romagna.
Una cosa impensabile direte voi. Eppure, il nostro “Attila-Monti”, il
Predator incaricato di svuotarci le tasche per garantirci una veloce
eutanasia, sembra essere pure un indovino, perché mentre con il suo
tempismo perfetto era al G8 a Chigago, al sicuro ed a prendere ordini, qualche giorno fa ha pensato bene di varare veloce veloce un bel decreto legge. Il 17 maggio il decreto era infatti già sulla Gazzetta Ufficiale: lo Stato non pagherà più nessun danno dovuto a catastrofi naturali,
i cittadini se vorranno premunirsi dovranno pagarsi delle belle polizze
assicurative per la gioia del cartello delle Assicurazioni/banche.. un
governo dei tecnocrati poteva farlo, e lo ha fatto! Ebbene, siete
poveri? Potete anche lasciare vostro figlio sotto le macerie, almeno non
gli mancherà un riparo! Alla faccia delle ultime dichiarazioni di Monti
che parla di aiuti per i terremotati, aiuti che magari pagheremo tutti noi con le accise,
che per carità, ci mancherebbe altro, ma le cose non dovrebbero andare
del tutto in questo modo! Sappiate poi, per la cronaca, che nonostante
nel 2010 sono state ben 2.600.000 le richieste d’aiuto per l’emarginazione sociale, Monti, oltre a fregarsene e tagliare tutto come sappiamo, ha anche pensato bene di dare un contribuito di 360 milioni di euro alla sostenibilità delle forze di sicurezza afghane.
Intanto
le forze dell’ordine hanno ricevuto numerose segnalazioni circa la
presenza di persone che invitano la gente ad abbandonare le case in
vista di nuove scosse, con lo scopo di derubare l’appartamento. Ecco cosa incolla l’Italia davanti alla Tv! Ora venite a dirmi che sono io che penso sempre a male!
Ma cosa voglio dire con questo? Certo non voglio solo affermare la solita storia che Monti e i soliti sionisti/illuminati abbiano pianificato tutto, compreso i terremoti attraverso la loro geoingegneria,
io qui voglio solo parlare di tutto, insieme a voi! Ce n’è bisogno
perché tra tanta fuffa… si può giungere a capire la direzione da
prendere.
Così, se proprio vogliamo dirla tutta, è del resto un fatto ormai assodato che la U.S. Air Force punti sui sistemi elettromagnetici (E.M.) e sulle armi vibrazionali per produrre scompiglio psicologico,
distorsione percettiva o disorientamento, per annullare da una parte le
capacità di combattimento del nemico e dall’altra accrescere le
potenzialità paranormali di altri. Come conferma il geofisico Gordon
Macdonald, bombardamenti elettronici prodotti
artificialmente produrrebbero pannelli o vortici magnetici in
determinate zone terrestri che potrebbero danneggiare seriamente le
funzioni cerebrali d’intere popolazioni. Ovviamente, la terra in tutto
questo… trema! Su questo tema abbiamo già dedicato un approfondimento (“H.A.A.R.P. e Scie Chimiche: controllo mentale e climatico“), e così, guarda caso, l’epicentro del terremoto sembrerebbe coincidere perfettamente con il sito di stoccaggio gas di Rivara Modena,
e perciò sono già in tanti sulla rete, in seguito ad affermazioni di
alcuni esperti, a collegare in modo pericoloso le due cose. A me sembra
di giocare a: “trova le coincidenze!”.
Nel
frattempo, un pensiero va alle vittime di queste 24 ore, ad una
ragazzina morta di fronte la sua scuola, e nelle stesso istante, mi
viene da pensare che il terremoto sia in effetti una delle cose più terrificanti. Una paura ancestrale.
La terra trema… e non sai mai come andrà a finire! È questa tragica
paura che vogliono inculcarci? Quale sarà il “riparo” che lo Stato ha
preparato per tutti noi?
Andrea Fatale
mercoledì 23 maggio 2012
GIORNALISTI E POLITICI PER LA MEMORIA
Ci sono giorni particolari nei ricordi degli italiani, giorni in cui
vengono rispolverate salme e momenti storici unici e sembra che l'Italia
sia in cambiamento, quasi fosse una fase dove qualcuno ha lasciato
pezzi di cuore frantumato sull'asfalto di Capaci.
In questi giorni vengono rispolverati giornalisti con la penna macchiata e arrugginita, giornalisti che parlano di prima, seconda e terza repubblica, personaggi pericolosi tanto quanto i nostri politicanti, personaggi che hanno inventato e descritto un'altra Italia, diversa da quel che viviamo.
Giornalisti schiavi e camerieri del potere, giornalisti che hanno diviso l'Italia della mafia con l'Italia parlamentare e repubblicana, giornalisti che non hanno mai pagato per la loro infamia; persiste la loro storia perché persiste la nostra ignoranza.
Parlano di terza repubblica come se questo paese fosse in perenne cambiamento, si moltiplicano le presenze in tv e sono pronti ad usurpare posti a giovani con mille speranze e capacità, dei rincoglioniti che invecchiano a braccetto con la classe politica, un quadro desolante da far vomitare anche quelli che preferiscono la luna alla tv.
Si vedono sfilare come fighetti che in periferia sarebbero derisi anche dal feccioso con anni di nosocomio criminale, un fardello pesante che ancora sopportiamo, con cui ancora facciamo i conti, perchè loro sono l'anello di congiunzione tra il male e l'ascesa dei peggiori squilibri nazionali.
Mio nonno diceva sempre che i giornalisti migliori fanno carriera solo se accettano di vivere sotto scorta, altrimenti muoiono prima di iniziare, alcuni sembrano degli alieni immuni alla morte e così lontani dalla realtà, infatti quando osano descriverla la raccontano come una fiaba.
Personaggi come Fede e Vespa che ci ostiniamo a definire giornalisti, non sono intelligenti, non sono belli e non sono preparati, anzi sono preparati a modo loro, per colorare solo in bianco e nero i colori della nostra bandiera.
Saviano prenderà il posto di Bocca, sembra quasi una sostituzione obbligata, il primo ha parlato di camorra dimenticando i movimenti poco chiari del papà; il secondo, pace all'anima sua, era partigiano ma non amava il contraddittorio, amato da certa sinistra, anche se ostentava un carattere quasi razzista per molti.
Giuseppe Fava, Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro e Mario Francese ecc.ecc. hanno lasciato l'eredità dell'informazione a personaggi che di giornalismo e cronaca possono parlare solo se imboccati, come fossero dei neonati appena svezzati.
Senza internet difficilmente conosceremmo il malaffare che si aggira sotto il banco dei potenti, difficilmente sapremmo qualcosa dei poteri occulti, dei servizi segreti e di signoraggio, perchè per denunciare un sistema corrotto ci vogliono le palle.
Giuseppe Fava scrisse -io ho un concetto etico del giornalismo, un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza, la criminalità, sollecita la costante attenzione della giustizia. Impone ai politici il buongoverno, se un giornale non si fa carico di questo, si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace per vigliaccheria o calcolo si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare con la sola verità-.
Leggete queste parole e confrontatele al cumulo ridicolo di penne unite solo per l'abolizione del congiuntivo, un cumulo da farsa dove i migliori stentano a far sentire la propria voce, radical chic e perfezionisti del nulla, “libellule depresse”, iscritti in un albo fascista, mai soffocato e mai represso, sempre in auge, un po' come la classe politica, si ricicla come fossero onnipotenti.
Questo è l'unico paese, dove per sapere la verità sui fatti, bisogna andare al teatro a vedere lo show di Travaglio, questo è il paese dove la satira e la comicità hanno preso il posto dell'informazione e della politica, teatro del decadentismo.
Non è un caso che giornalisti e politici siano sempre in prima serata sugli schermi televisivi, pronti a discolparsi da qualsiasi accusa, hanno infangato la verità e si sono appropriati della rai, qui la chiamano spartizione dei poteri, io lo chiamo un colpo di stato perpetrato da 50 anni.
Sarebbe lodevole il riferimento a Borsellino e Falcone, due uomini nati per caso in questa terra stragista e omertosa, purtroppo a decantarne le gesta saranno personaggi dal passato scuro e obeso.
Preferirei il silenzio, preferirei che, oltre la coltre fumosa e losca, apparissero soggetti sani, soggetti assetati di verità, quindi dovrei parlare di un altro paese.
Non ci sarà mai fine alla bruttezza. L'informazione dovrebbe essere un diritto inalienabile, essi, dopo i litigi in prima serata, ceneranno a nostra insaputa e noi pronti a disquisire sui probabili buoni e probabili cattivi, anche quando il marcio ci avrà reso inutili.
Povera Italia, Borsellino, Falcone e tanti buoni giornalisti sono stati uccisi, ora rimangono briciole, tutto il resto è eresia.
(Antonio Recanatini)
In questi giorni vengono rispolverati giornalisti con la penna macchiata e arrugginita, giornalisti che parlano di prima, seconda e terza repubblica, personaggi pericolosi tanto quanto i nostri politicanti, personaggi che hanno inventato e descritto un'altra Italia, diversa da quel che viviamo.
Giornalisti schiavi e camerieri del potere, giornalisti che hanno diviso l'Italia della mafia con l'Italia parlamentare e repubblicana, giornalisti che non hanno mai pagato per la loro infamia; persiste la loro storia perché persiste la nostra ignoranza.
Parlano di terza repubblica come se questo paese fosse in perenne cambiamento, si moltiplicano le presenze in tv e sono pronti ad usurpare posti a giovani con mille speranze e capacità, dei rincoglioniti che invecchiano a braccetto con la classe politica, un quadro desolante da far vomitare anche quelli che preferiscono la luna alla tv.
Si vedono sfilare come fighetti che in periferia sarebbero derisi anche dal feccioso con anni di nosocomio criminale, un fardello pesante che ancora sopportiamo, con cui ancora facciamo i conti, perchè loro sono l'anello di congiunzione tra il male e l'ascesa dei peggiori squilibri nazionali.
Mio nonno diceva sempre che i giornalisti migliori fanno carriera solo se accettano di vivere sotto scorta, altrimenti muoiono prima di iniziare, alcuni sembrano degli alieni immuni alla morte e così lontani dalla realtà, infatti quando osano descriverla la raccontano come una fiaba.
Personaggi come Fede e Vespa che ci ostiniamo a definire giornalisti, non sono intelligenti, non sono belli e non sono preparati, anzi sono preparati a modo loro, per colorare solo in bianco e nero i colori della nostra bandiera.
Saviano prenderà il posto di Bocca, sembra quasi una sostituzione obbligata, il primo ha parlato di camorra dimenticando i movimenti poco chiari del papà; il secondo, pace all'anima sua, era partigiano ma non amava il contraddittorio, amato da certa sinistra, anche se ostentava un carattere quasi razzista per molti.
Giuseppe Fava, Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro e Mario Francese ecc.ecc. hanno lasciato l'eredità dell'informazione a personaggi che di giornalismo e cronaca possono parlare solo se imboccati, come fossero dei neonati appena svezzati.
Senza internet difficilmente conosceremmo il malaffare che si aggira sotto il banco dei potenti, difficilmente sapremmo qualcosa dei poteri occulti, dei servizi segreti e di signoraggio, perchè per denunciare un sistema corrotto ci vogliono le palle.
Giuseppe Fava scrisse -io ho un concetto etico del giornalismo, un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza, la criminalità, sollecita la costante attenzione della giustizia. Impone ai politici il buongoverno, se un giornale non si fa carico di questo, si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace per vigliaccheria o calcolo si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare con la sola verità-.
Leggete queste parole e confrontatele al cumulo ridicolo di penne unite solo per l'abolizione del congiuntivo, un cumulo da farsa dove i migliori stentano a far sentire la propria voce, radical chic e perfezionisti del nulla, “libellule depresse”, iscritti in un albo fascista, mai soffocato e mai represso, sempre in auge, un po' come la classe politica, si ricicla come fossero onnipotenti.
Questo è l'unico paese, dove per sapere la verità sui fatti, bisogna andare al teatro a vedere lo show di Travaglio, questo è il paese dove la satira e la comicità hanno preso il posto dell'informazione e della politica, teatro del decadentismo.
Non è un caso che giornalisti e politici siano sempre in prima serata sugli schermi televisivi, pronti a discolparsi da qualsiasi accusa, hanno infangato la verità e si sono appropriati della rai, qui la chiamano spartizione dei poteri, io lo chiamo un colpo di stato perpetrato da 50 anni.
Sarebbe lodevole il riferimento a Borsellino e Falcone, due uomini nati per caso in questa terra stragista e omertosa, purtroppo a decantarne le gesta saranno personaggi dal passato scuro e obeso.
Preferirei il silenzio, preferirei che, oltre la coltre fumosa e losca, apparissero soggetti sani, soggetti assetati di verità, quindi dovrei parlare di un altro paese.
Non ci sarà mai fine alla bruttezza. L'informazione dovrebbe essere un diritto inalienabile, essi, dopo i litigi in prima serata, ceneranno a nostra insaputa e noi pronti a disquisire sui probabili buoni e probabili cattivi, anche quando il marcio ci avrà reso inutili.
Povera Italia, Borsellino, Falcone e tanti buoni giornalisti sono stati uccisi, ora rimangono briciole, tutto il resto è eresia.
(Antonio Recanatini)
martedì 22 maggio 2012
giovedì 17 maggio 2012
-Mi chiedi ancora "chi è lei?" me lo chiedi ancora e speri che io ti risponda? sei stupido allora; lei è me e tant'altro,
lei è l'unico posto pulito dove potrò riposare
senza il timore di essere colpito, lei non appartiene alla terra e
brilla più di una stella. Non credo ci sia altro da spiegarti, non ho
altre spiegazioni e se ti sembra poca cosa, sappi, per me, è l'unica
certezza.- (Antonio Recanatini)
mercoledì 16 maggio 2012
Bersani, la prima a destra.
Ultimamente cerco di non seguirla, ho
problemi allo stomaco e al solo sentire il suo nome l'aumento dello
spasmo diventa insostenibile, considerando anche la mia irascibilità
congenita.
Lei ha detto di essere dalla parte di
equitalia, non si è vergognato e l'ha ripetuto più volte, volevo
dirle che anch'io avrei voluto che penati, cosentino e lusi fossero
puniti nel giusto modo ma non è successo, avrei voluto che il
referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti non fosse
stato aggirato, che le banche si dedicassero ai prestiti oltre al
gioco d'azzardo di piazza affari, che lo stato pagasse i creditori.
Il problema è semplice, anche se per
la sua mente potrebbe essere tutt'altro, il lavoro non esiste e chi
ha debiti con lo stato è impossibilitato a pagare, noi non siamo
nati politici e neanche massoni, ma semplici ed umili cittadini.
Lei ha anche detto, sempre senza
vergogna, vorrebbe addirittura abolire l'ambulanza a chi non
paga le tasse, anzi, meglio, non crede sia meritevole di assistenza.
Non vorrei sbatterle in faccia la
costituzione, voi l'avete infranta, solo nell'ultimo decennio, almeno
100 volte, quindi sarebbero parole inopportune per chi si professa
di sinistra ma, in definitiva, lancia epiteti fascisti.
Io non trovo giusto che privilegiati e
truffatori la scampino sempre e i cittadini onesti in difficoltà si
trovino il muro delle istituzione come un aguzzino dietro la porta:
provi per attimo a mettersi nei panni di un cittadino povero ed
onesto, almeno una mezz'ora.
Anche qui io le chiederei troppo, ho
sempre creduto che chi è a bordo dei propri privilegi difficilmente
riuscirà ad abbassare lo sguardo per ammirare le classi meno agiate,
divincolarsi per le strade di questo inferno come eroi indiscussi.
Bersani la storia e i posteri la
definiranno a capo del peggior partito di sinistra di tutti i tempi,
in netto contrasto con l'ideologia che ne definisce il carattere
sociale, lei ha trasformato, insieme al baffin-bulletto, la sinistra
italiana svalutandone l'essenza e inglobando il capitalismo come
valore, non aggiunto, sarebbe già un successo, ma imperante.
Vede lei continua a far sentire
l'italiano non privilegiato come il colpevole della crisi, lei e i
suoi compari di destra e terzo polo siete simili a quegli avvocati di
grido che difendono un assassino trovato a fianco al cadavere con la
pistola fumante.
L'unica parte vera di questo paese è
quella che viene dal basso, quella che si prodiga, quella non accetta
compromessi e tra mille difficoltà riesce a tirare la baracca, noi
non permetteremo ne' a lei, ne' a nessun altro di punire chi non
merita.
Vede milioni di italiani sono alla
frutta, basta un colpo di grazia per vederli cadere nel baratro e
aggiungersi a quelli che da anni non riescono a risalire, carne da
macello a cui non è stato concesso un millesimo dei vostri
privilegi.
Non mi sono mai fidato di lei e, forse,
qualcuno dimostrerà quanto sia normale, lo sanno tutti,
solitamente i comunisti, oltre alle pezze al culo, hanno sempre la
puzza sotto il naso quando non tornano i conti.
La natura ci ha dotato di un cervello
e di un'anima capaci di analizzare, pensare ed agire, noi non
abbasseremo la testa e lotteremo affinché la giustizia sociale non
rimanga utopia e lei non sia mai definito uomo politico.
Spero che i malumori all'interno del
suo partito si materializzino, spero che la sinistra italiana si
unisca in un solo grido spazzando via il marciume che gira intorno a
lei, alle sue idee e ai suoi modi. Si spogli adesso prima che la
spogli in vento, signor bersani.
(Antonio Recanatini)
martedì 15 maggio 2012
Taglio dei rimborsi ai partiti, la Camera è vuota
Soltanto venti in aula per la discussione sul dimezzamento dei rimborsi
ai partiti. C'erano più alunni ad assistere che onorevoli E' strano che nella mattina del 15 maggio siano arrivati alla Camera i Vigili del fuoco a causa di un forte odore di bruciato. Strano perché l'aula è così deserta in questi giorni che sembrava impossibile che qualcuno avesse fumato.
Già, perché lunedì 14 maggio si è iniziato a discutere sul dimezzamento dei rimborsi ai partiti, relatori della "legge epocale" e bipartisan Bressa (Pd) e Calderisi (Pdl). Risultato: venti presenti in aula, sotto l'occhio sbigottito di tre scolaresche provenienti da tre zone italiane diverse che assistevano ai lavori. "Tutti grillini di domani", commenta amaramente Mattia Feltri su La Stampa. Difficile dargli torto.
Non facciamo nememno i nomi dei pochi presenti alla seduta presieduta da Maurizio Lupi, perché non avrebbe senso. Aggiungiamo un altro passaggio dell'articolo di Feltri: "La percentuale degli onorevoli sul pezzo andava dall’1,5 al 2,3 degli eletti, che avanti di questo passo sarà anche la percentuale dei loro partiti alle prossime elezioni". Un altro bel tassello della politica verso l'antipolitica, come la chiamano gli eletti in Parlamento che però hanno altro da fare al di fuori.
Già, perché lunedì 14 maggio si è iniziato a discutere sul dimezzamento dei rimborsi ai partiti, relatori della "legge epocale" e bipartisan Bressa (Pd) e Calderisi (Pdl). Risultato: venti presenti in aula, sotto l'occhio sbigottito di tre scolaresche provenienti da tre zone italiane diverse che assistevano ai lavori. "Tutti grillini di domani", commenta amaramente Mattia Feltri su La Stampa. Difficile dargli torto.
Non facciamo nememno i nomi dei pochi presenti alla seduta presieduta da Maurizio Lupi, perché non avrebbe senso. Aggiungiamo un altro passaggio dell'articolo di Feltri: "La percentuale degli onorevoli sul pezzo andava dall’1,5 al 2,3 degli eletti, che avanti di questo passo sarà anche la percentuale dei loro partiti alle prossime elezioni". Un altro bel tassello della politica verso l'antipolitica, come la chiamano gli eletti in Parlamento che però hanno altro da fare al di fuori.
ANIME RIVOLUZIONARIE
La rivoluzione è un battito estremo
che parte dall'interno,
un'esasperazione
che ti mantiene sveglio nelle notti stellate,
rimbomba nelle vene anche quando piove,
ti arde sulla pelle,
non lascia scampo a pensieri pacati.
La rivoluzione chiede la tua vita
e devi solo chiederti
se sei disposto a concederla.
La rivoluzione non siederà
al tuo fianco in salotto,
non ti aspetterà
sulla soglia;
la rivoluzione è femmina
e come ogni donna
quando non si sente amata,
fugge via.
(Antonio Recanatini)
che parte dall'interno,
un'esasperazione
che ti mantiene sveglio nelle notti stellate,
rimbomba nelle vene anche quando piove,
ti arde sulla pelle,
non lascia scampo a pensieri pacati.
La rivoluzione chiede la tua vita
e devi solo chiederti
se sei disposto a concederla.
La rivoluzione non siederà
al tuo fianco in salotto,
non ti aspetterà
sulla soglia;
la rivoluzione è femmina
e come ogni donna
quando non si sente amata,
fugge via.
(Antonio Recanatini)
G. Ferrieri, l'uomo del gazebo, sarebbe un impostore
Descrizione dell'utente
di europadelsud
La notizia corre veloce sul web e si sta espandendo a macchia
d'olio. Gaetano Ferrieri, l'uomo del gazebo, non sarebbe l'eroe tanto
apprezzato ed ammirato da molti Italiani ma semplicemente un presunto
impostore. Il grande e presunto inganno è proprio lui: Gaetano Ferrieri,
l'uomo che diceva di attuare lo sciopero della fame e di dormire in
piazza. Ha predicato per ben 11 mesi la "democrazia diretta" ma non ha
mai fatto davvero nulla per attuare questo progetto e per far crescere
il movimento che si era creato attorno a lui. Tutte le sue presunte
menzogne vengono adesso a galla, e lentamente si scopre una verità che
fa male a tutti coloro che hanno creduto in lui, e che lo hanno
sostenuto anche finanziariamente. Adesso si scopre che ha dormito sempre
in un letto caldo di albergo, o di Bed and Breakfast. Adesso si scopre
che il suo sciopero della fame sia stata solo una menzogna e che la
fame il signor Ferrieri non l'abbia mai davvero sofferta. Adesso tutti
si chiedono a chi davvero sia servita questa messa in scena e da chi sia
stata preparata. Certo è che il Ferrieri, con la sua modesta cultura,
non sa infatti scrivere una frase sintatticamente corretta in Italiano,
sia complice o artefice di qualcosa che ancora deve venire alla luce. Il Ferrieri avrebbe vissuto per 11 mesi in piazza Montecitorio, non per protestare contro i costi eccessivi della politica ma, per seguire un progetto studiato a tavolino insieme alla casta, che diceva sempre di combattere. Ha predicato la "democrazia diretta" ma il suo fine sarebbe stato altro: evitare che in piazza venisse davvero portata una protesta pesante contro il malgoverno. Solo a lui e a nessun altro sarebbe stato dato il permesso di piazzare un gazebo. Questo per mettere fumo davanti agli occhi degli Italiani indignati. Si dice anche che sulla sua Postepay sarebbero state fatte offerte sostanziose in denaro da parte di umili e semplici cittadini, che avevano in buona fede creduto alla sua protesta, rivelatasi poi falsa ed ipocrita. Altre sostanziose offerte, pare che gli siano state fatte in denaro liquido da parecchia gente, che veniva a trovarlo in piazza. Gli amici più intimi, e quelli che sono rimasti con lui fino al primo maggio per sostenerlo in questa sua battaglia, appena hanno scoperto l'inganno gli hanno subito chiesto di rendere pubblici i movimenti della sua Postepay, ma il Ferrieri si è rifiutato categoricamente di farlo. Il primo maggio Gaetano Ferrieri ha lasciato Roma e pare che sia attualmente a Milano, ospite di una sua amica, compagna di lotta o complice anche lei? Ci permettiamo anche di pubblicare una foto del suo ultimo giorno a Roma, per farvi giudicare se il suo volto sia quello di una persona che non mangia da 11 mesi.
lunedì 14 maggio 2012
Grillo e il suo nuovo partito azienda. La grande illusione di una rivoluzione che non c’è
Va bene scrivo. Si ho capito, se devo scrivere scrivo. Lo so che m’è
toccato a me due anni fa aprire solo soletto la questione su Beppe e i
suoi soci. Si, lo so che poi ho continuato di tanto in tanto a scriverne
del ricciolone barbuto e dei sui amici finto nerd con entrature nelle
multinazionali di mezzo mondo, nelle società di security telematica e le
manone nel settore della comunicazione e dell’informatizzazione della
sanità (pubblica o privata? Boh, vallo a capì oggi che differenza c’è).
Ma dai, pure questa volta? Va bene scrivo. Che dici, mi si nota di più
se scrivo o se non scrivo? Casomai mi metto lì davanti al monitor in
controluce senza digitare neanche una mezza parola, e voi venite da me e
mi dite “Dai, Pietro, scrivi anche tu che stanno scrivendo tutti”. Va
bene scrivo. Per I Siciliani (Giovani?) o per il Blog? Provo a piazzarlo da Menichini su Europa? Oppure mi astengo? Oppure no?
Va bene scrivo. Basta che la smettete di mandarmi sms, messaggi su Facebook, mail. Basta! Ho detto che scrivo.
Ecco, ora scrivo che è da lunedì alle 16, appena sono uscite le prime proiezioni sulle elezioni amministrative, che c’è gente che mi cerca e mi sollecita a dire la mia. A dare fuoco alle polveri. Solo perché accettai (e neanche toccava a me in prima battuta, io ero perfino la “riserva”) un’inchiesta su Beppe Grillo e il suo editore/spin doctor Caselleggio Associati. Meglio scrivere che continuare a spiegare perché non ho scritto. E allora scrivo.
Una parentesi. L’inchiesta originale pubblicata da Micromega nel numero 5 del 2010 la trovate qui sul mio blog e su Micromega stesso .
Allora. Diciamo la banalità delle banalità. M5S non è Beppe Grillo. E’ così?
No, ho appena detto una minchiata. M5S è Beppe Grillo (tanto) e una creatura della Casaleggio Associati (moltissimo). E’ inutile che segnali le centinaia di casi di censure, epurazioni, “cerchi magici” al pesto che hanno segnato la formazione delle gloriose liste grilline, basta cercare in rete per trovarne a bizzeffe di post e articoli se ne avete voglia e stomaco. E’ inutile ricordare che praticamente tutte le liste siano state sottoposte alla supervisione dell’onnipresente Gianroberto Casaleggio (ma non ce l’ha un lavoro, o il suo lavoro è questo?). Ed è inutile ricordare il collegamento simbolico e sostanziale che c’è nel simbolo fra Grillo e il movimento. Grillo e M5S e M5S senza Grillo farebbe la fine del Pdl senza Berlusconi e ancora più velocemente.
Quindi M5S è un partito personale? Non c’è dubbio. E come Forza Italia nel ’93 è nato grazie a una struttura aziendale specializzata nel marketing e nella pubblicità. Perché con le dovute cautele Casaleggio Associati nel suo piccolo è la versione web di Publitalia. Certo, c’è una differenza sostanziale fra un Marcello Dell’Utri e Gianroberto Casaleggio, per storia e formazione. E anche per quanto riguarda le relazioni pericolose. Dell’Utri lo sanno pure in Botswana chi è, di Gianroberto, con la sua aria da studente fuori corso, non si può certo dire che sia neppure paragonabile nel male all’”intermediario”.
Ma non facciamoci illusioni. Se non c’è niente di oscuro o discutibile sulla Casaleggio, non si può dire che la società sia così piccola e ininfluente. E che questo aspetto aziendale venga tenuto ossessivamente coperto la dice lunga sull’operazione politica in atto. Andiamo a leggere un pezzetto dell’inchiesta del 2010.
Quindi M5S non è un partito? Non lo è formalmente (dovrebbe fare congressi, avere una parvenza di dibattito democratico al suo interno, etc per esserlo) ma sostanzialmente è una struttura partitica a conduzione aziendale. Con un testimonial/padrone e un’organizzazione privatistica aziendale a controllare contenuti, messaggi e consenso e dissenso interno fino alle candidature minute nel più sperduto comune dove si è presentato il “movimento”.
M5S è di fatto un partito moderno, mediatico, post ideologico e padronale come lo è stato Forza Italia e la Lega. Punto. Tutto il resto sono minchiate.
Fra l’altro non è neanche vagamente progressista. Anzi. Sembra rifarsi più, e spesso ci sono punti di contatto non solo verbali ma anche sostanziali, con una destra che da “sociale” e “radicale” si è trasformata in meramente “anti europeista”, xenofoba, egoista. Non ci facciamo ingannare dai messaggi ecologisti lanciati da Grillo a spron battuto. Grillo in questo momento è più vicino alla figlia di Le Pen che a Sel (e infatti Grillo è ossessionato da Vendola e lo attacca in ogni occasione perché colpevolmente gay, per l’integrazione dei migranti, europeista solidale e soprattutto che pesca anche lui nel suo bacino elettorale).
Bene, ora in molte città italiane M5S ha superato il 10%. A Parma ha sfiorato anche il 20. Una roba grossa e con cui fare i conti. Ma non mi venite a dire che è una roba nuova, che è una rivoluzione. Perché quando si hanno rapporti con multinazionali, soggetti come Enamics, American Chamber of Commerce in Italy, Sole24 ore e Aspen Institute (quanti membri dell’attuale governo hanno gli stessi rapporti?) di nuovo c’è solo il silenzio sornione di Gianni Letta. Che non c’entra nulla, il vecchio Gianni, ma che è il fondatore e motore di quell’Aspen che piace tanto sia a un certo Mieli di Rcs che a una certa Annunziata recentemente salita all’Huffington Post. Amen.
p.s (se questo Riccardo Orioles non lo prende e non lo pubblica lo accuso di essersi trasformato in un becero riformista ) )
Va bene scrivo. Basta che la smettete di mandarmi sms, messaggi su Facebook, mail. Basta! Ho detto che scrivo.
Ecco, ora scrivo che è da lunedì alle 16, appena sono uscite le prime proiezioni sulle elezioni amministrative, che c’è gente che mi cerca e mi sollecita a dire la mia. A dare fuoco alle polveri. Solo perché accettai (e neanche toccava a me in prima battuta, io ero perfino la “riserva”) un’inchiesta su Beppe Grillo e il suo editore/spin doctor Caselleggio Associati. Meglio scrivere che continuare a spiegare perché non ho scritto. E allora scrivo.
Una parentesi. L’inchiesta originale pubblicata da Micromega nel numero 5 del 2010 la trovate qui sul mio blog e su Micromega stesso .
Allora. Diciamo la banalità delle banalità. M5S non è Beppe Grillo. E’ così?
No, ho appena detto una minchiata. M5S è Beppe Grillo (tanto) e una creatura della Casaleggio Associati (moltissimo). E’ inutile che segnali le centinaia di casi di censure, epurazioni, “cerchi magici” al pesto che hanno segnato la formazione delle gloriose liste grilline, basta cercare in rete per trovarne a bizzeffe di post e articoli se ne avete voglia e stomaco. E’ inutile ricordare che praticamente tutte le liste siano state sottoposte alla supervisione dell’onnipresente Gianroberto Casaleggio (ma non ce l’ha un lavoro, o il suo lavoro è questo?). Ed è inutile ricordare il collegamento simbolico e sostanziale che c’è nel simbolo fra Grillo e il movimento. Grillo e M5S e M5S senza Grillo farebbe la fine del Pdl senza Berlusconi e ancora più velocemente.
Quindi M5S è un partito personale? Non c’è dubbio. E come Forza Italia nel ’93 è nato grazie a una struttura aziendale specializzata nel marketing e nella pubblicità. Perché con le dovute cautele Casaleggio Associati nel suo piccolo è la versione web di Publitalia. Certo, c’è una differenza sostanziale fra un Marcello Dell’Utri e Gianroberto Casaleggio, per storia e formazione. E anche per quanto riguarda le relazioni pericolose. Dell’Utri lo sanno pure in Botswana chi è, di Gianroberto, con la sua aria da studente fuori corso, non si può certo dire che sia neppure paragonabile nel male all’”intermediario”.
Ma non facciamoci illusioni. Se non c’è niente di oscuro o discutibile sulla Casaleggio, non si può dire che la società sia così piccola e ininfluente. E che questo aspetto aziendale venga tenuto ossessivamente coperto la dice lunga sull’operazione politica in atto. Andiamo a leggere un pezzetto dell’inchiesta del 2010.
“Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs”.E ancora (ricordatevi che siamo nel 2010):
“Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva»”.Sorvoliamo poi sul board di clienti della Casaleggio (ne trovate ampia documentazione nell’inchiesta). E con questo diventa ben chiaro quale sia l’origine del fenomeno politico Grillo e del suo impianto di marketing. Perfettamente mirato sul target dello scontento. Dell’antipartitocrazia.
Quindi M5S non è un partito? Non lo è formalmente (dovrebbe fare congressi, avere una parvenza di dibattito democratico al suo interno, etc per esserlo) ma sostanzialmente è una struttura partitica a conduzione aziendale. Con un testimonial/padrone e un’organizzazione privatistica aziendale a controllare contenuti, messaggi e consenso e dissenso interno fino alle candidature minute nel più sperduto comune dove si è presentato il “movimento”.
M5S è di fatto un partito moderno, mediatico, post ideologico e padronale come lo è stato Forza Italia e la Lega. Punto. Tutto il resto sono minchiate.
Fra l’altro non è neanche vagamente progressista. Anzi. Sembra rifarsi più, e spesso ci sono punti di contatto non solo verbali ma anche sostanziali, con una destra che da “sociale” e “radicale” si è trasformata in meramente “anti europeista”, xenofoba, egoista. Non ci facciamo ingannare dai messaggi ecologisti lanciati da Grillo a spron battuto. Grillo in questo momento è più vicino alla figlia di Le Pen che a Sel (e infatti Grillo è ossessionato da Vendola e lo attacca in ogni occasione perché colpevolmente gay, per l’integrazione dei migranti, europeista solidale e soprattutto che pesca anche lui nel suo bacino elettorale).
Bene, ora in molte città italiane M5S ha superato il 10%. A Parma ha sfiorato anche il 20. Una roba grossa e con cui fare i conti. Ma non mi venite a dire che è una roba nuova, che è una rivoluzione. Perché quando si hanno rapporti con multinazionali, soggetti come Enamics, American Chamber of Commerce in Italy, Sole24 ore e Aspen Institute (quanti membri dell’attuale governo hanno gli stessi rapporti?) di nuovo c’è solo il silenzio sornione di Gianni Letta. Che non c’entra nulla, il vecchio Gianni, ma che è il fondatore e motore di quell’Aspen che piace tanto sia a un certo Mieli di Rcs che a una certa Annunziata recentemente salita all’Huffington Post. Amen.
p.s (se questo Riccardo Orioles non lo prende e non lo pubblica lo accuso di essersi trasformato in un becero riformista ) )
venerdì 11 maggio 2012
Foche e leoni marini uccisi dalla plastica -
Immagini che testimoniano come i rifiuti dell'uomo siano responsabili della morte di foche e leoni marini in Alaska
Ci troviamo in Alaska dove le autorità hanno immortalato gli effetti devastanti dei rifiuti dell'uomo su leoni marini e foche.
Si tratta di immagini orribili che mostrano gli animali marini con il collo legato, intrappolato in materiali di plastica e reti da pesca. Una fotografia mostra anche un esemplare di leone marino morto.
Molti degli animali, riferiscono gli esperti, restano intrappolati nella plastica da piccoli. Quando crescono, le bande tagliano lentamente i loro corpi fino allo strangolamento.
sabato 5 maggio 2012
venerdì 4 maggio 2012
Il Genocidio Cattolico dei Nativi Americani in Canada
Il
genocidio canadese di decine di migliaia di bambini nelle scuole
canadesi è una delle pagine più vergognose della Chiesa Cattolica Romana
e della sua putrida gerarchia di potere. Vergogna che, come al solito,
hanno cercato di nascondere sotto il tappeto. Ma l'eccellente lavoro di
ricercatori come Kevin Annet ha riportato alla luce questi crimini
contro l'umanità della Chiesa in tempi recenti. Sotto vi riportiamo due
articoli e un video che hanno trattano l'argomento. E' interessante
notare la correlazione tra queste pratiche cattoliche genocide e i
progetti di depopolazione e sterilizzazione portati avanti un po ovunque.
Forse il riassunto più chiaro della natura e degli scopi di tale sadismo è costituito dalle parole di Bill Steward di Nanaimo, sopravvissuto alla scuola Kuper Island: “Era la gente della chiesa ad adorare il diavolo, non noi. Volevano l’oro, il carbone, la terra che abitavamo, così ci terrorizzavano affinché consegnassimo tutto a loro. Come fa un uomo che all’età di sette anni veniva violentato quotidianamente a combinare qualcosa nella vita? Le scuole residenziali furono istituite per distruggere le nostre vite, e riuscirono nell’intento. I bianchi erano dei terroristi, puri e semplici. (Testimonianza di Bill Steward resa a Kevin Annett e ad osservatori della IHRAAM, Duncan, BC, 13 agosto 1998
fonte
Forse il riassunto più chiaro della natura e degli scopi di tale sadismo è costituito dalle parole di Bill Steward di Nanaimo, sopravvissuto alla scuola Kuper Island: “Era la gente della chiesa ad adorare il diavolo, non noi. Volevano l’oro, il carbone, la terra che abitavamo, così ci terrorizzavano affinché consegnassimo tutto a loro. Come fa un uomo che all’età di sette anni veniva violentato quotidianamente a combinare qualcosa nella vita? Le scuole residenziali furono istituite per distruggere le nostre vite, e riuscirono nell’intento. I bianchi erano dei terroristi, puri e semplici. (Testimonianza di Bill Steward resa a Kevin Annett e ad osservatori della IHRAAM, Duncan, BC, 13 agosto 1998
fonte
Unrepentant: Kevin Annett e il Genocidio Canadese
dal blog di Daniele Barbieri & Altr* estraiamo l'articolo di Marco Cinque dal titolo Genocidio Canadese
Abusi sessuali, sterilizzazioni di massa e decine di migliaia di
bambini morti nelle scuole cattoliche residenziali del Canada dal 1922
al 1984. Intervista a Kevin Annet, ex sacerdote della Chiesa Unita del
Canada, che mercoledì 7 sarà a Roma, in Parlamento, con due testimoni
aborigeni delle Residential Schools.
Con l’autorizzazione dell’autore, pubblico questa inchiesta di Marco Cinque uscita sul quotidiano «il manifesto» del 4 aprile 2010. Nella versione on line del quotidiano si possono leggere anche i commenti di lettori e lettrici.
Sono ormai diversi anni che Kevin Annet denuncia gli abusi e le
stragi dei nativi canadesi nelle cosiddette “scuole residenziali”
cattoliche. Prima col libro The Canadian Holocaust, poi col film documentario Unrepentant, diretto
da Louie Lawless, Annet sta cercando di scuotere l’opinione pubblica
internazionale sulle sistematiche violenze fisiche, gli abusi sessuali,
gli elettroshock, le sterilizzazioni di massa e gli omicidi perpetrati
ai danni delle popolazioni native nella seconda metà del XX secolo. «È
necessario che il mondo sappia quello che è successo», recitava una
donna nativa in lacrime all’inizio di Unrepentant, ma bisogna vedere se il mondo a cui viene rivolto questo drammatico appello abbia davvero voglia di sapere.
Sia il governo canadese che il capo della Chiesa cattolica hanno
ammesso i crimini commessi nelle scuole residenziali. Infatti, l’11
giugno 2008 il presidente del Consiglio dei ministri, Stephen Harper, ha
chiesto ufficialmente scusa per il genocidio e per gli abusi inflitti
agli aborigeni. Dal canto suo papa Ratzinger, durante un’udienza con
Phil Fontaine, leader discusso e non riconosciuto dalle First Nation,
ha espresso «il proprio dolore per l’angoscia causata dalla deplorevole
condotta di alcuni membri della Chiesa», che ha causato sofferenza «ad
alcuni bimbi indigeni, nell’ambito del sistema scolastico residenziale
canadese». Queste scuse però, oltre a sminuire il senso delle
proporzioni, somigliano a una sorta di confessione che in un sol colpo
pretenderebbe di cancellare le responsabilità dei peccatori e di
redimerne automaticamente i peccati. Se crimini sono stati commessi e
ammessi, si presume che debbano esistere anche i criminali che li hanno
compiuti e risulta strano che gli stessi non vengano né identificati né
perseguiti a norma di legge.
Ammontano almeno a 50mila i bambini morti nelle scuole residenziali
cattoliche, senza contare tutti coloro che resteranno segnati per
sempre, fisicamente e psicologicamente, dalle torture e dalle violenze
subite. Ma la situazione attuale nelle riserve indiane canadesi continua
a essere tragica e i nativi sono ancora vittime di deprivazioni,
violenze razziste, discriminazioni e misteriose sparizioni. Negli
ultimi 20 anni, circa 500 donne native americane sono svanite nel nulla
in tutto il Canada. Annet ha denunciato la scomparsa di molte ospiti
aborigene del centro di Vancouver Eastside e il coinvolgimento di agenti
della Royal Canadian Mounted Police (RCMP), della Chiesa e dello stesso
governo. Tale coinvolgimento, supportato da prove documentali e da
dichiarazioni di testimoni oculari, farebbe capo a una rete di pedofili e
a un traffico di film porno e pedopornografia. Più volte Annet,
attraverso il suo programma radiofonico Hidden from History, trasmesso
dalla Vancouver Co-op Radio, ha rivelato l’esistenza di luoghi di
sepoltura di massa per occultare i resti delle donne assassinate
nell’area intorno a Vancouver. Un esame necroscopico sui resti di ossa
riesumate, rinvenute nella riserva degli Indiani Musqueam, vicino
all’Università della British Columbia nel 2004, ha rivelato infatti che
queste appartengono a giovani donne mischiate a ossa di maiale.
L’11 ottobre 2009, Annet si è recato a Roma per consegnare le
richieste dei parenti delle vittime native ai vertici vaticani. A
tutt’oggi, nessuna risposta è arrivata dalla Santa Sede. Annet ha
ufficialmente richiesto che il 15 aprile venga celebrato come giorno
della memoria per l’olocausto dei nativi in Canada. L’autore di Unrepentant
sarà di nuovo a Roma per presentare il suo documentario presso la
Camera dei deputati, martedì 7 aprile, alle ore 14,30. Lo
accompagneranno anche due anziani che hanno frequentato le Boarding
School, in rappresentanza delle vittime native.
In attesa della sua visita gli abbiamo rivolto alcune domande:
Signor Annet, dall’inizio della sua denuncia pubblica, che
sviluppi ci sono stati e quali le reazioni del governo canadese e del
Vaticano?
La mia campagna è cominciata nel 1996, ma solo dal 2008 la Chiesa e
il Governo canadese hanno cominciato a rispondere all’evidenza delle
morti avvenute nelle scuole residenziali. I cattolici e le altre Chiese
ancora si rifiutano di restituire i resti dei bambini che morirono sotto
la loro responsabilità o di indicare i nomi dei responsabili. Le Chiese
si nascondono dietro i loro avvocati e alle cosiddette “scuse” fatte
dal Governo a nome di tutti. Nessuno è stato ancora processato o
arrestato per quelle morti, anche se noi abbiamo dimostrato che più di
50.000 bambini indiani morirono lì.
Che risalto è stato dato a questa tragedia dai media canadesi, internazionali e anche italiani?
I media hanno generalmente ignorato questa storia, specialmente in
Canada, dove questi crimini e le prove di questo genocidio sono
deliberatamente censurati. In altri Paesi, i media ancora non si stanno
occupando di questa storia, forse perchè il Canada dal punto di vista
dei diritti umani ha la reputazione di Paese attento ed evoluto, cosa
che non è. Ho inviato prove documentate e testimonianze dei crimini
accaduti ai media per più di 10 anni, ma raramente le hanno pubblicate e
tantomeno trasmesse su radio o televisioni.
Ha mai ricevuto intimidazioni o minacce?
Ricevo regolarmente minacce di morte e di attentati. Ho perso il mio
lavoro come pastore, la mia famiglia, il sostentamento. Sono stato
aggredito fisicamente, picchiato, minacciato di azioni legali,
sottoposto a campagne diffamatorie, censurato e molestato ad ogni
livello.
In Europa e in Italia c’è una visione edulcorata, turistica e
un po’ new-age dei nativi canadesi. Qual è la situazione reale nelle
riserve e fra le comunità native?
Lavoro con diversi aborigeni a Vancouver e altre città canadesi, e
nelle riserve indiane di tutto l’ovest canadese. La situazione è da
terzo mondo: continue morti per malattia, malnutrizione, violenza,
suicidi, e gli effetti delle scuole residenziali. C’è gente che muore e
scompare tutti i mesi. È un piano per sterminare più indiani possibile e
costringerli fuori dalle loro terre per arricchire le multinazionali.
In un documento, dodici anziani del Consiglio, in
rappresentanza delle nazioni Cree, Haida, Metis, Squamish e Anishinabe
hanno fatto una serie di richieste a papa Ratzinger e ai vertici
vaticani, fra cui quella di presentarsi davanti al Tribunale
internazionale sui crimini di guerra e sul genocidio in Canada. Che ne
pensa?
Io sostengo le richieste di questi capi tribali al papa e credo che
Joseph Ratzinger debba presentarsi davanti al Tribunale per i crimini di
guerra per rispondere alle accuse di genocidio rivolte alla sua Chiesa.
Il papa è direttamente implicato nella copertura dei crimini contro
quei bambini, sin da quando scrisse la lettera al vescovo del
Nordamerica ordinando di celare le aggressioni sessuali da parte di
preti sui fedeli delle loro diocesi. Questo insabbiamento è lo stesso
motivo per cui il mondo ancora conosce poco gli omicidi, le torture e le
sterilizzazioni perpetrate per decenni nelle scuole residenziali
indiane cattoliche in Canada.
IL CASO CANADESE
Dal Consiglio delle tribù sette domande al Vaticano
Le richieste rivolte a papa Ratzingher e ai vertici vaticani da
dodici anziani del Consiglio che rappresentano le nazioni Cree,
Squamish, Haida e Metis.
1. Identificare il posto dove sono sepolti i bambini morti in queste
scuole cattoliche e ordinare che i loro resti vengano restituiti ai
familiari per una degna sepoltura.
2. Identificare e consegnare le persone responsabili per queste morti.
3. Divulgare tutte le prove riguardanti questi decessi e i crimini
commessi nelle scuole residenziali, consentendo il pubblico accesso agli
archivi del Vaticano e altri registri delle altre Chiese coinvolte.
4. Revocare le bolle pontificie “Romanus Pontifex” (1455) e “Inter
Catera” (1493), e tutte le altre leggi che sanzionarono la conquista e
la distruzione dei popoli indigeni non-cristiani nel Nuovo Mondo.
5. Revocare la politica del Vaticano, in parte formulata dall’attuale
papa, che richiede che vescovi e preti tengano segrete le prove degli
abusi subiti da bambini indigeni nelle loro chiese invitando le vittime
al silenzio.
6. Venire in Canada di persona per visitare i quartieri più poveri,
dove abitano i sopravvissuti delle scuole residenziali e chiedere
perdono a queste persone per il genocidio e per la politica messa in
atto dalla sua Chiesa nei loro confronti, e giurare pubblicamente che
tali azioni e politiche non si ripeteranno mai più.
7. Presentarsi davanti al Tribunale internazionale sui crimini di
guerra e sul genocidio in Canada per rispondere alle accuse che lui e la
sua Chiesa siano responsabili per la distruzione e la morte di milioni
di Nativi Americani.
Il menù delle torture
Dai capelli strappati alle bastonate, dall’isolamento all’acqua ghiacciata
Decine e decine di sopravvissuti provenienti da dieci diverse
scuole residenziali della British Columbia e dell’Ontario hanno
descritto sotto giuramento le seguenti torture, inflitte fra il 1922 e
il 1984, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di soli cinque anni
di età:
Stringere fili e lenze da pesca attorno al pene dei bambini;
Inserire aghi nelle loro mani, guance, lingue, orecchie e pene;
Tenerli sospesi sopra tombe aperte minacciando di seppellirli vivi;
Costringerli a mangiare cibo pieno di vermi o rigurgitato;
Dire loro che i genitori erano morti o che stavano per essere uccisi;
Denudarli di fronte alla scolaresca riunita e umiliarli verbalmente e sessualmente;
Costringerli a stare eretti per oltre 12 ore di seguito sino a quando non crollavano;
Immergerli nell’acqua ghiacciata;
Costringerli a dormire all’aperto durante l’inverno;
Strappare loro i capelli dalla testa;
Sbattere ripetutamente le loro teste contro superfici in muratura o in legno;
Colpirli quotidianamente senza preavviso tramite fruste, bastoni,
finimenti da cavallo, cinghie metalliche, stecche da biliardo e tubi di
ferro;
Estrarre loro i denti senza analgesici;
Rinchiuderli per giorni in stanzini non ventilati senza acqua né cibo;
Somministrare loro regolarmente scosse elettriche alla testa, ai genitali e agli arti.
LE TESTIMONIANZE
«Quando avevo sei anni, proprio davanti ai miei occhi vidi una
suora ammazzare una bambina. Era suor Pierre, ma il suo vero nome era
Ethel Lynn. La bambina che uccise si chiamava Elaine Dik e aveva cinque
anni. La suora la colpì con violenza dietro il collo e io udii
quell’orribile schiocco. Morì proprio dinanzi a noi. Poi la suora ci
disse di scavalcarne il corpo e andare in classe. Era il 1966». Steven H., St Paul’s Catholic day School, North Vancouver
«Nè io né nessuno dei miei fratelli potè avere figli dopo che
fummo sottoposti ai raggi x nella scuola residenziale Carcross Angelican
School, nello Yukon. Presero ognuno di noi e ci misero sotto la
macchina a raggi x per 10-20 minuti. Proprio sulla zona pelvica. Avevo
10 anni. Io e i miei fratelli non avemmo mai figli». Steve John, Denè Nation, 7 giugno 2005
«Il primo a subire l’operazione fu il maggiore dei miei figli,
quando aveva quattro anni. Era il 1975. Lo portarono via mentre io non
ero in casa. Nel luglio del 1981 sterilizzarono il mio figlio più
giovane, aveva nove anni. Lo portarono al Victoria General Hospital e lo
tennero là per giorni. Nessuno dei due ragazzi può avere figli. Ci
fecero questo perchè siamo discendenti dei capi originali, eredi di
questi territori. Il governo sta ancora cercando di farci fuori». (Nomi non mostrati su richiesta) Vancouver Island, 18 maggio 2005
«Il dott. James Goodbrand sterilizzò molte delle nostre donne. Ho
sentito personalmente Goodbrand dire che il governo lo pagava 300
dollari per ogni donna che sterilizzava». Sarah Modeste, Cowichan Nation, Vancouver Island, 12 agosto 2000
«Mia sorella Maggie fu scaraventata da una suora dalla finestra
del terzo piano della scuola di Kuper Island, e morì. Tutto venne
insabbiato, né venne svolta alcuna indagine. All’epoca, essendo indiani,
non potevamo assumere un avvocato e così non venne mai fatto alcunché». Bill Steward, Duncan, BC, 13 agosto 1998
«Mio fratello morì a causa di una scossa elettrica data da un ago
da bestiame. Aveva quattro anni, i pastori lo trascinarono e lo
ferirono, gli tagliarono la pelle sotto la fronte con una frusta. Come
la frusta dei cavalli. Era tagliente e aveva sopra delle lame. Io ero
lì, lo sentivo gridare aiuto. Subito dopo c’era un mare di sangue sul
pavimento, ma non lo portarono all’ospedale, in infermeria o altrove, e
quello accadde allora, quando ero lì. Lo sento ancora che grida aiuto:
“Rick, aiuto, mi stanno torturando! Sto morendo!”. E poi morì. Era il
mio unico.. Il mio unico… Il mio miglior amico e il mio unico fratello
che ho sempre amato». Rick La Vallee, Portage La Praire Residential School (Catholic Curch).
«Avevo soltanto otto anni, e ci avevano mandato dalla scuola
residenziale anglicana di Alert Bay al Nanaimo Indian Hospital, quello
gestito dalla Chiesa Unitaria. Lì mi hanno tenuto in isolamento in una
piccola stanza per più di tre anni, come se fossi un topo da
laboratorio, somministrandomi pillole e facendomi iniezioni che mi
facevano star male. Due miei cugini fecero un gran chiasso, urlando e
ribellandosi ogni volta. Così le infermiere fecero loro delle iniezioni,
ed entrambi morirono subito. Lo fecero per farli stare zitti». Jasper Jospeh Port Hardy, British Columbia 10 novembre 2000
«Una sorta di accordo sulla parola fu in vigore per molti anni:
le chiese ci fornivano i bambini dalle scuole residenziali e noi
incaricavamo l’RCMP di consegnarli a chiunque avesse bisogno di
un’infornata di soggetti da esperimento: in genere medici, a volte
elementi del Dipartimento della Difesa. I cattolici lo fecero ad alto
livello nel Quebec, quando trasferirono in larga scala ragazzi dagli
orfanotrofi ai manicomi. Lo scopo era il medesimo: sperimentazione. A
quei tempi i settori militari e dell’Intelligence davano molte
sovvenzioni: tutto quello che si doveva fare era fornire i soggetti. I
funzionari ecclesiastici erano più che contenti di soddisfare quelle
richieste. Non erano solo i presidi delle scuole residenziali a prendere
tangenti da questo traffico: tutti ne approfittavano, e questo è il
motivo per cui la cosa è andata avanti così a lungo; essa coinvolge
proprio un sacco di alti papaveri». (Dai fascicoli riservati del tribunale dell’IHRAAM, contenenti le dichiarazioni di fonti confidenziali, 12-14 giugno 1998)
fonte: http://danielebarbieri.wordpress.com/2010/04/06/marco-cinque-genocidio-canadese/Fine del Genocidio e Re-immaginazione del Canada: verso la repubblica del Kanata
di Truth Commission into Genocide in Canada
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.it
Preambolo: Chi siamo e cosa possiamo diventare?
E' giunto il momento di porre fine alla nostra complicità nell'omicidio di massa.
La nostra esposizione del genocidio canadese ha contemporaneamente messo sotto accusa l'ordine sociale che ha dato origine ad esso. La società Cristiana Euro-Canadese nel suo insieme è condannata nel banco degli imputati affianco alle persone che gestivano le scuole residenziali indiane, che sterilizzavano e uccidevano i bambini, diffondevano il vaiolo e scavavano fosse comuni.
Nonostante i migliori sforzi di ignorare questo fatto e contenendo l'intera questione con pseudo "attenuanti", il governo canadese e le sue Chiese partner Cattoliche, Anglicane e Unite, si trovano ora ad affrontare lo stesso tipo di resa dei conti storica che la Germania nazista subì dopo la sua sconfitta nel 1945; un risveglio verso la loro natura criminale.
Il 20 aprile 2007, il Canada e quelle chiese hanno subito una sconfitta morale fondamentale in Parlamento, quando il primo ministero nella storia canadese ha pubblicamente riconosciuto che innumerevoli migliaia di bambini morirono nelle scuole residenziali Cristiane indiane. La portata di questa sconfitta deve essere ancora apprezzata dalla maggior parte dei canadesi e anche dalle persone indigene. Tuttavia il suo impatto riverbera ad ogni livello della società e mina le basi stesse dell'esistenza del Canada. La questione adesso è come trarre conclusioni più grandi da questa sconfitta, al fine di reinventare il Canada da cima a fondo, con un semplice scopo: la creazione di una federazione di nazioni sovrane genuinamente democratica, laica e decolonizzata. La Repubblica di Kanata.
Perdita del passato, creazione del futuro
Al
Canada non è mai stato permesso di diventare una nazione
sovrana e democratica a causa del suo ruolo storico come fonte
di risorse, con un mercato intrappolato a beneficio in primo
luogo degli inglesi ed in seguito dell'impero americano. La
dipendenza ha richiesto che il Canada rimanesse congelato in
una società coloniale, dominata dalla chiesa e semi feudale:
una condizione che ha causato il prolungato genocidio delle
popolazioni indigene e la distruzione della loro terra, e ora
minaccia le vite di tutti noi.
I
due tentativi di rivoluzione democratica nella nostra storia -
le ribellioni fallite nel 1837 nel Basso e Alto Canada, e
l'insurrezione di Metis del 1885 nel bacino del Fiume Rosso -
ebbero come obiettivo comune il mettere fine ad un'oligarchia
imperiale e la creazione di una Repubblica democratica in cui
gli aborigeni e gli europei potessero coesistere alle stesse
condizioni. La frantumazione di entrambe le ribellioni fece sì
che l'oligarchia e l'apartheid rimanessero la norma politica del
Canada.
E, tuttavia, la stessa visione di libertà che spinse queste rivolte fu per la prima volta offerta dalle Sei Nazioni orientali nei confronti dell'arrivo degli europei attraverso la Grande Legge di Pace "Two Road Wampum", in cui entrambe le culture avrebbero condiviso la terra e non cercavano di dominare p conquistare l'altra.
Questa offerta fu respinta non dagli europei nel loro complesso, ma dalle élite religiose e commerciali che gestivano la politica estera dell'impero francese e di quello britannico, in particolare durante le Guerre Religiose Europee del XVII secolo in formazione.
Di volta in volta, le Chiese Cattoliche e Protestanti sovvertirono le relazioni pacifiche tra bianchi e nativi, e tra le nazioni aborigene come quella degli Huron e gli Irochesi, come parte del loro piano di sterminio di tutti i popoli non cristiani e il sequestro delle loro terre. Nelle parole del missionario Gesuita Jean Brebeuf:
E, tuttavia, la stessa visione di libertà che spinse queste rivolte fu per la prima volta offerta dalle Sei Nazioni orientali nei confronti dell'arrivo degli europei attraverso la Grande Legge di Pace "Two Road Wampum", in cui entrambe le culture avrebbero condiviso la terra e non cercavano di dominare p conquistare l'altra.
Questa offerta fu respinta non dagli europei nel loro complesso, ma dalle élite religiose e commerciali che gestivano la politica estera dell'impero francese e di quello britannico, in particolare durante le Guerre Religiose Europee del XVII secolo in formazione.
Di volta in volta, le Chiese Cattoliche e Protestanti sovvertirono le relazioni pacifiche tra bianchi e nativi, e tra le nazioni aborigene come quella degli Huron e gli Irochesi, come parte del loro piano di sterminio di tutti i popoli non cristiani e il sequestro delle loro terre. Nelle parole del missionario Gesuita Jean Brebeuf:
"Non vi può essere pace o parità tra selvaggi e cristiani. Questo è richiesto dalla nostra fede e dal commercio delle pellicce"
Il Canada, come sappiamo, è sorto sulla base di questa
fondamentale filosofia di Superiore Dominio Cristiano.
In Canada non esiste ancora parità tra nativi e non nativi, a causa di una legge di apartheid indiana che relega gli "indiani" ad uno status separato ed inferiore, e detiene la maggior parte di loro in uno stato di malattia permanente, privi di terra e in povertà nelle loro stesse terre. Questo permanente colonialismo interno è richiesto dagli interessi aziendali nazionali e stranieri che gestiscono il Canada come una pompa di benzina e un abbeveratoio.
Semplicemente, in un regime neocoloniale come il Canada, dove "La Corona" possiede legalmente tutta la terra, gli indigeni devono continuare ad essere uccisi, legalmente e metodicamente, perché il furto deve continuare. Un costante tasso di morte degli aborigeni venti volte superiore alla media nazionale è la prova mortale di questo regime.
Questa realtà genocida non cambierà mai nel Canada per come è costituito attualmente, poiché, il mantenimento degli indigeni e dei poveri in generale come impotenti vacche da mungere sfruttate da altri è una componente istituzionalizzata della società canadese.
In Canada non esiste ancora parità tra nativi e non nativi, a causa di una legge di apartheid indiana che relega gli "indiani" ad uno status separato ed inferiore, e detiene la maggior parte di loro in uno stato di malattia permanente, privi di terra e in povertà nelle loro stesse terre. Questo permanente colonialismo interno è richiesto dagli interessi aziendali nazionali e stranieri che gestiscono il Canada come una pompa di benzina e un abbeveratoio.
Semplicemente, in un regime neocoloniale come il Canada, dove "La Corona" possiede legalmente tutta la terra, gli indigeni devono continuare ad essere uccisi, legalmente e metodicamente, perché il furto deve continuare. Un costante tasso di morte degli aborigeni venti volte superiore alla media nazionale è la prova mortale di questo regime.
Questa realtà genocida non cambierà mai nel Canada per come è costituito attualmente, poiché, il mantenimento degli indigeni e dei poveri in generale come impotenti vacche da mungere sfruttate da altri è una componente istituzionalizzata della società canadese.
I
nove miliardi di dollari dell'Industria degli Affari Indiana
richiedono una popolazione indigena malata e dipendente, e una
classe accondiscendente di nativi collaboranti d'élite per
amministrare questa malattia. Il risultante controllo
totalitario del popolo nativo a tutti i livelli è proprio quello
di cui ha bisogno una corporation assetata di risorse che ha la
necessità di prendersi gli ultimi residui di petrolio, di
legname, di minerali e acqua, da quella che è ancora una terra
aborigena.
Tale regime strutturalmente criminale non può essere rappezzato o riformato, perché si fonda sull'oppressione della maggior parte della popolazione, sia nativa che non nativa. L'esistenza dei canadesi come "sudditi della Corona" sotto l'autorità ultima di una persona - un Governatore Generale responsabile solamente verso un monarca straniero - equivale ad uno stato di schiavitù legale assolutamente ripugnante per la democrazia e la sovranità.
"L'unico modo di riformare un sistema coloniale è il suo smantellamento", ha detto la grande nazionalista irlandese Bernadette Devlin. E la chiave per smantellare l'oligarchia canadese è quella di stabilire un governo responsabile, recidendo i legami con la monarchia inglese e la creazione di una Repubblica federata e secolare di nazioni indigene sovrane con la piena proprietà pubblica dell'economia, della terra e di tutte le sue risorse.
Tale regime strutturalmente criminale non può essere rappezzato o riformato, perché si fonda sull'oppressione della maggior parte della popolazione, sia nativa che non nativa. L'esistenza dei canadesi come "sudditi della Corona" sotto l'autorità ultima di una persona - un Governatore Generale responsabile solamente verso un monarca straniero - equivale ad uno stato di schiavitù legale assolutamente ripugnante per la democrazia e la sovranità.
"L'unico modo di riformare un sistema coloniale è il suo smantellamento", ha detto la grande nazionalista irlandese Bernadette Devlin. E la chiave per smantellare l'oligarchia canadese è quella di stabilire un governo responsabile, recidendo i legami con la monarchia inglese e la creazione di una Repubblica federata e secolare di nazioni indigene sovrane con la piena proprietà pubblica dell'economia, della terra e di tutte le sue risorse.
[inserto nwo-trutresearch: come ben sappiamo la monarchia inglese è sottoposta al Papato. La Regina Elisabetta II è infatti una Dama di Malta fedele al Papa.
La Regina Elisabetta II e il Principe Filippo con i loro stemmi dei Cavalieri di Malta, in visita a Papa Giovanni XXIII
'La Dama di Malta Prostituta Babilonese Entra in Canada il 28 giugno 2010Altra immagine della Dama di Malta Regina Elisabetta II
Qui sotto vi riportiamo una notizia estratta da un nostro vecchio post, dove Craig Oxley parlava proprio di una visita in Canada della Dama di Malta Regina Elisabetta II:
"Vediamo la Dama di Malta Elisabetta II la traditrice, la Falsa Monarca di Inghilterra, che sta per entrare nel suo Canada il 28 giugno 2010. La stessa prostituta che giornalmente inquina intenzionalmente il pianeta per soddisfare i suoi programmi di spopolamento utilizzando l'elemento radioattivo chiamato uranio. Il Canada è attualmente il secondo più grande produttore di questo veleno mortale [secondo Wikipedia: Tre soli paesi (l'Australia, il Canada e il Kazakhstan) contengono circa il 58% delle riserve note economicamente estraibili attualmente. Questi tre paesi sono anche i principali produttori di uranio (dati 2009), ndr] e potrà ancora diventare il numero uno in un breve lasso di tempo. L'intenzione dell'uso di uranio sulla gente è quella di abbassare il livello della popolazione e allo stesso tempo di creare invalidità in altre regioni Occidentali. Questa invalidità non mancherà di mantenere sotto controllo e bisognosa di cure la popolazione superstite, in quanto non avrà la capacità di lavorare e provvedere a se stessa. Così, mentre gli schiavi inglesi sventolano la Union Jack il 28 giugno, bisogna ricordare chi è che sta procurando disfunzioni alla tiroide, diabete e un tasso di cancro di uno su due in alcune zone con maschi canadesi. Il suo obiettivo è quello di contribuire a inquinare a sufficienza il mondo occidentale in modo da creare un tasso di cancro di uno su due per l'intera regione, mentre il suo sistema farmaceutico e i media continuano a ad ammonirci. [Ottimo punto! EJP] In questo attuale momento il tasso di cancro è uno su tre e nessuno si chiede il perché sia accettato come norma."']
In breve, ogni traccia del
sistema che ha generato il genocidio in Canada deve essere
abolita, se vogliamo davvero mettere fine alla sua eredità e
rendere giustizia al popolo aborigeno e ai sopravvissuti delle
scuole residenziali.
Noi crediamo che sia ancora
possibile mettere in atto la Two Road Wampum nella
nostra terra: una legge di uguaglianza e giustizia che viva tra
le nostre nazioni. Ma per costruire questo sogno dobbiamo prima
smantellare ciò che lo ha impedito.
Un Programma per porre fine al Genocidio
Il genocidio legale in Canada ha riposato storicamente su tre pilastri: un'oligarchia politica coloniale sotto l'autorità della Corona inglese; una potente e irresponsabile oligarchia religiosa protetta dallo Stato, proveniente dalla Chiesa Cattolica e da quella Anglicana e, in seguito, dalla Chiesa Unita creata dallo Stato; un'economia dipendente controllata dall'estero.
Per smantellare alla radice le cause del genocidio in Canada dobbiamo sostituire tutti e tre questi sistemi, attraverso un processo attivo di de-costruzione e ricostruzione: disfare ciò che ha causato il male e costruire un regime politico e sociale del tutto nuovo al suo posto.
Per cominciare, il nostro obiettivo generale devono essere le seguenti operazioni di "decolonizzazione e de-costruzione", al fine di gettare le basi di una vera repubblica democratica e laica:
I. Politicamente: Disaffiliazione attiva dalla Corona inglese, dallo Stato Canadese e dai suoi Tribunali
II. Spiritualmente: Separazione della Chiesa Cattolica, Anglicana e Unita dal Canada
II. Socialmente: Riprenderci il controllo della nostra economia e istituire economie di proprietà pubblica autosufficienti.
Un vero e proprio programma di giustizia per tutte le vittime del genocidio in Canada dovrebbe permettere di ripristinare l'uguaglianza sociale, la salute della terra e la sovranità democratica di tutte le nazioni all'interno di Kanata, attraverso queste e altre misure:
I. Politicamente
Un Programma per porre fine al Genocidio
Il genocidio legale in Canada ha riposato storicamente su tre pilastri: un'oligarchia politica coloniale sotto l'autorità della Corona inglese; una potente e irresponsabile oligarchia religiosa protetta dallo Stato, proveniente dalla Chiesa Cattolica e da quella Anglicana e, in seguito, dalla Chiesa Unita creata dallo Stato; un'economia dipendente controllata dall'estero.
Per smantellare alla radice le cause del genocidio in Canada dobbiamo sostituire tutti e tre questi sistemi, attraverso un processo attivo di de-costruzione e ricostruzione: disfare ciò che ha causato il male e costruire un regime politico e sociale del tutto nuovo al suo posto.
Per cominciare, il nostro obiettivo generale devono essere le seguenti operazioni di "decolonizzazione e de-costruzione", al fine di gettare le basi di una vera repubblica democratica e laica:
I. Politicamente: Disaffiliazione attiva dalla Corona inglese, dallo Stato Canadese e dai suoi Tribunali
II. Spiritualmente: Separazione della Chiesa Cattolica, Anglicana e Unita dal Canada
II. Socialmente: Riprenderci il controllo della nostra economia e istituire economie di proprietà pubblica autosufficienti.
Un vero e proprio programma di giustizia per tutte le vittime del genocidio in Canada dovrebbe permettere di ripristinare l'uguaglianza sociale, la salute della terra e la sovranità democratica di tutte le nazioni all'interno di Kanata, attraverso queste e altre misure:
I. Politicamente
- Abolire l'ufficio del Governatore Generale, sconfessare tutti i giuramenti di fedeltà alla Corona britannica ed emettere una dichiarazione formale di indipendenza dalla Corona.
- Stabilire una nuova costituzione della Repubblica di Kanata. Ricostituire il Canada come Repubblica federata e secolare del Kanata, sulle basi del riconoscimento di un fondamentale diritto alla sovranità a tutti i popoli indigeni e alla proprietà comune di tutti i cittadini dell'economia, della ricchezza, delle terre e delle risorse del Kanata.
- Abolizione delle forze armate canadesi, dell'Indian Act, dei tribunali federali e provinciali, del Senato, dell'RCMP, del Dipartimento di Affari Indiani e del Nord e delle loro agenzie fantoccio aborigene.
- Creazione di un nuovo esercito permanente sulla base delle milizie popolari di cittadini.
- Istituzione di tribunali popolari e indigeni.
II. Spiritualmente
- Tassare le Chiese: revocare alla Chiesa Cattolica, a quella Anglicana e a quella Unita lo status caritatevole di esenzione dal pagamento delle tasse; nazionalizzare tutte le proprietà e la terra della Chiesa; appurare e valutare tutti i pagamenti dovuti da queste chiese alle persone e alle nazioni indigene dal momento della loro nascita, e restituire tutte le terre e gli effetti personali rubati da queste chiese alle persone native.
- Revocare le carte giuridiche e la legislazione che disciplinano la Chiesa Cattolica Romana, quella Anglicana a quella Unita e porre quindi fine al loro status giuridico ufficiale.
- Fine del riconoscimento diplomatico del Vaticano ed espulsione del Nunzio Apostolico.
- Separazione di Stato e Chiesa: nessun finanziamento per le scuole religiose o le chiese; nessuna funzione o giuramento religioso connesso allo Stato; nessuna protezione dello Stato nei confronti del clero e delle Chiese (ad esempio revoca delle sezioni 176 e 296 del codice penale del Canada).
- Istituzione di un'indagine pubblica internazionale sui crimini di queste chiese contro i nativi, incluso le scuole residenziali indiane; cercare ed incarcerare i trasgressori.
III. Socialmente
Campagna Giubilare per ridare la terra e l'economia al
popolo
- Annullamento di tutti i debiti e le ipoteche e restituzione di tutte le terre ai loro proprietari originali.
- Collocazione di banche, offerta di moneta e credito sotto la proprietà e il controllo pubblico.
- Imposizione di una tassa del 100% su tutte le ricchezze acquisite per via ereditaria, per interessi e speculazione e abolizione di tutte le imposte sul reddito.
- Istituzione di un salario massimo e redistribuzione del reddito in eccesso alle paghe più basse.
- Raccolta di tutte le tasse arretrate dovute dalle corporation e imposizione di una tassa speciale ai super ricchi e ai profitti aziendali.
- Abolizione della proprietà straniera dell'economia.
- Abolizione di tutte le speculazioni del territorio e dello scambio commerciale del territorio.
- Nazionalizzazione di tutte le risorse.
- Socializzazione degli alloggi, delle medicine, dell'educazione e dei trasporti, facendo in modo che questi servizi siano liberamente disponibili a tutte le persone.
- Creazione di un network di Scambio e Commercio Locale attraverso il Kanata per decentrare e armonizzare l'economia; abolizione della moneta e del credito e armonizzazione dell'umanità con la terra.
Campagna Gaia per ripristinare la salute e l'armonia della
Terra:
- Imposizione di una tassa verde a tutti i veicoli di proprietà privata al fine di eliminare progressivamente il loro uso.
- Abolizione dell'energia nucleare e dell'industria dell'uranio.
- Sviluppo delle industrie di energia derivanti dal vento, dalle maree e dal sole [nota di nwo-truthresearch: queste fonti di energia allo stato attuale non potrebbero essere sufficienti a causa dell'ancora bassa resa; sarebbe necessario integrarle sia con petrolio e carbone, tenendo presente che il loro impatto di CO2 in atmosfera non dovrebbe essere preso in considerazione perché l'effetto serra da CO2 antropica è una bufala; si dovrebbero solo applicare dei filtri per ridurre l'emissione di particelle inquinanti tossiche; inoltre potrebbero saltar fuori nuove tecnologie di free energy non inquinante, che potrebbero fornire grandi quantità di energia ad uso civile, senza l'effetto negativo di inquinare l'ambiente.]
- Eliminazione graduale dei veicoli a benzina e loro sostituzione con sistemi di transito non inquinante.
- Immediata nazionalizzazione di tutte le industrie inquinanti e loro abolizione o eco conversione.
- Limitazione legale di tutte le proprietà della terra a terreni non più grandi di 100 ettari.
- Collettivizzazione di tutto l'allevamento e dell'agricoltura e abolizione di tutti i pesticidi e gli erbicidi.
- Abolizione della vendita e della commercializzazione di acqua: fornitura di un gratuito, universale accesso all'acqua attraverso l'istituzione della proprietà pubblica di tutte le risorse idriche.
[...]
[nota di nwo-truthresearch:
[nota di nwo-truthresearch:
Naturalmente abbiamo messo questi punti solo
come base per stimolare un pensiero su cosa potrebbe essere
fatto anche in Europa e in Italia; alcuni punti possiamo
condividerli, come quelli riguardo alle chiese e alla proprietà
pubblica della moneta, e altri un po meno, come l'abolizione
totale della moneta o dei trasporti privati; ma sarebbe
necessario un dibattito su questo. Come nostra considerazione
noi di nwo-truthresearch non aboliremmo del tutto la proprietà
privata e i veicoli di trasporto privati, se non inquinanti. Si
tratta di bilanciare solo i diritti e doveri pubblici e le
esigenze private, perché pensiamo che ogni essere umano debba
aver diritto anche ad uno spazio privato, tutelato e garantito
dalla legge, che nessuno gli possa espropriare, se non per gravi
motivi.]
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