Qualcuno li chiamò bamboccioni! Non è mio costume ripetere le parole di scellerati arroganti prestati al palco per capriccio, per fortuna o malasorte, di certo non per meriti. Sono dinamiche consolidate da tempo, un cretino che parla e milioni di idioti che fanno eco, un vortice da cui ne usciamo aguzzini e vittime, allo stesso tempo. La rivolta dei bamboccioni ha il sapore fresco di fine estate, è una lezione da mettere in bacheca, in prima pagina, personalmente obbligherei le tv a oscurare le partite e trasmettere l'impresa degli angeli del fango, minuto per minuto.
Sono gli stessi ragazzi che occuparono le strade di Firenze nel 66', gli stessi che giunsero in sordina a Genova nel 70,
L'equipaggiamento è lo stesso, servono pale e stivali di gomma, il resto è coraggio e cuore, alla faccia dei pregiudizi, alla faccia delle dispute politiche, alla faccia di chi li vedeva come alienati degli hi-phone. Si, perché spesso dimentichiamo che sono i figli di quella generazione folle e depressa, semi cosciente portata all'incoscienza, quella generazione intenzionata a non morire di vecchiaia, tanto meno di ricordi.
Gli angeli del fango e altri gruppi di volontari hanno dato vita alla pagina più bella di questo inizio millennio, unendosi in gruppi e sporcandosi le mani senza guardare le telecamere, senza cercare gli onori della cronaca e i complimenti dei turisti privilegiati.
La grande bellezza gira per le strade di Genova, sporca di fango, forte e incisiva come la scarica di mille fulmini, ligia e sorridente, sconosciuta nei nomi, ma fratelli e figli nell'espressione; un esercito armato di pale.
A Genova vive una storia senza rughe, una storia dove l'amore sfida la tragedia, viaggiano perfino nella stessa corsia, non rimane nemmeno il posto per le parate e nessuno, dico nessuno, osa quantificare lo sforzo, perchè l'unione e la cooperazione dal basso valgono più dei trattati siglati tra stati. Ottobre è il mese più indicato per ambire a nuovi sogni, la storia è a portata di mano, la storia ne è testimone!
Nessun commento:
Posta un commento