SEMBRAVA SOLO UN'IPOTESI,MA STA DIVENTANDO SEMPRE PIU' REALISTICA.ANCHE GRAZIE AL FMI.
27SET
Si
confermano i sospetti dei teorici della “cospirazione”: l’ONU sta dando
impulso alla “richiesta” da parte dei paesi emergenti all’instaurazione
di una moneta unica globale, primo passo per stabilire un governo
mondiale. Il collasso apparentemente orchestrato dell’economia
statunitense permette ai paesi emergenti di mettere in discussione la
funzione del dollaro come moneta di riferimento e le Nazioni Unite si
preparano per lanciare il loro piano.Buenos Aires. Dall’inizio della
crisi nel 2009, differenti teorici avevano parlato della possibilità che
la situazione di crisi economica era stata cercata deliberatamente per
ristrutturare completamente il sistema finanziario mondiale ed imporre
una moneta unica a livello globale e che fosse il primo passo verso una
governance a livello planetario.La mancanza d’azione da parte della
giustizia negli USA per quanto riguarda i responsabili della crisi
economica, anche quando la colpevolezza è evidente e le susseguenti
azioni (riscatti governativi alle banche, proposte di legislazione
globale, ecc) sono sfociati finalmente nella questione del dollaro come
moneta di riferimento per i mercati.
In questo modo, il reclamo di una moneta unica per tutto il pianeta acquista una forma più definita e conferma i sospetti prima menzionati. Prima è stata la Russia, poi la Cina e più tardi i paesi emergenti a reclamare la moneta globale.
In questo modo, il reclamo di una moneta unica per tutto il pianeta acquista una forma più definita e conferma i sospetti prima menzionati. Prima è stata la Russia, poi la Cina e più tardi i paesi emergenti a reclamare la moneta globale.
Dallo scoppio della crisi di credito a metà del 2007 la tensione
intorno al ruolo che gioca il dollaro nell’architettura monetaria è
stata questionata da alcune delle principali potenze del mondo,
principalmente dalla Cina e Russia.Questo trascendentale dibattito per
l’economia mondiale si stava negoziando in privato tra i governi e le
principali banche centrali. Si tratta della riforma dell’attuale sistema
monetario internazionale vigente dalla soppressione degli accordi di
Bretton Woods da parte del governo degli USA . Da allora, il dollaro si è
mantenuto come la moneta di riserva per eccellenza, senza alcun tipo di
copertura reale dopo aver rotto i suoi ultimi rapporti con il patrone
oro.
Per
questo, secondo Kotte, deve mantenersi l’intervento monetario che le
banche centrali applicano, anche se questo lascia la porta aperta a che
sia qualche istituzione multilaterale l’incaricata di mantenere la
stabilità dei tipi di cambi, riferendosi al FMI. In questo modo,
l’organismo non solo abroga per sostituire il dollaro come moneta di
riserva mondiale ma anche di creare una specie di banca centrale a
livello mondiale che, in questo caso, sarebbe il FMI”.Nel comunicato
stampa pervenuto, l’UNCTAD (appartenente all’ONU) segnala che la
regolamentazione e supervisione più effettiva del mercato finanziario è
“indispensabile” per “prevenire che si ripeta una crisi finanziaria ed
economica mondiale come quella attuale”.Ma, non è solo necessario
controllare la supervisione finanziaria internazionale,è anche“ugualmente
importante una riforma del sistema monetario per ridurre il margine dei
benefici nella speculazione monetaria ed evitare, così, gli squilibri
commerciali di gran misura”. Con questa dichiarazione,l’organismo
si riferisce all’eccesso di risparmio da parte delle economie asiatiche
(principalmente la Cina) negli ultimi anni e il grandissimo
indebitamento (bisogno di finanziamenti esterni) di altre potenze come è
il caso degli Stati Uniti. Cioè, gli squilibri commerciali a livello
mondiale ( abbondanti deficit tramite conti correnti) che l’attuale
sistema monetario ha fornito, secondo quanto sostengono importanti
economisti.
L’attuale
sistema “dipende della politica monetaria che applica la banca centrale
che emette la moneta di riserva mondiale” per eccellenza (il dollaro)
in riferimento alla FED. Alcune decisioni che, secondo il dossier, si
prendono, d’accordo ai bisogni politici e economici statunitensi, in
chiave nazionale, “senza tener conto dei bisogni del sistema di
pagamenti internazionale e dell’economia mondiale” nel suo insieme. Ma,
secondo lo studio, neanche un corretto maneggio dei flussi del capitale
tra i paesi ne l’imposizione di una nuova moneta di riserva mondiale
(sostitutiva del dollaro) risolverà i problemi che colpiscono le
economie emergenti: “il problema del tipo di cambio”, aggiunge lo
studio, è che “non è possibile che un paese possa assorbire gli shock
esterni in modo efficiente attraverso l’adozione, sia totalmente
flessibile o rigida, dei tipi di cambi”, secondo gli economisti
dell’UNCTAD.Per questo, l’organismo suggerisce che dovrebbe stabilirsi
un sistema di tipi di cambi in base ad un “modello stabile”, che sarà
controllato e determinato in modo multilaterale.
sostiene
che un nuovo sistema monetario basato su principi e norme convenuti in
forma multilaterale è necessario per la stabilità dell’economia mondiale
così come alcune “condizione equitative per il commercio
internazionale”. Essenzialmente l’organismo punta al bisogno di
sostituire il dollaro con una nuova moneta basata in un paniere di
divise che il FMI controllerebbe. (i denominati diritti speciali di
prelievo). In questo modo “si ridurrebbe la necessità di mantenere
riserve internazionali” per difendere i tipi di cambi (il valore di una
moneta nazionale) e “potrebbe combinarsi con un ruolo più forte dei
diritti speciali di prelievo se si assegnano in funzione del bisogno di
liquidità che un determinato paese presenta” con lo scopo di
“stabilizzare il suo tasso di cambio reale ad un livello accordato in
modo multilaterale”.
Il
governatore della Banca Popolare cinese, Zhou Xiaochuan, a marzo
propose di creare una divisa di riserva multinazionale come parte della
riforma nel sistema monetario internazionale, aggiungendosi così alla
petizione russaXiaochuan ha ipotizzato di “creare una divisa di riserva
internazionale che non sia vincolata alle nazioni individuali e possa
rimanere a lungo termine stabile”. Inoltre, ha detto che i diritti
speciali di prelievo (SDR, sigla in inglese 1) del FMI hanno il
potenziale per agire come una divisa di riserva sopranazionale. Cioè,
l’obiettivo sarebbe quello di creare una super divisa che sostituisca il
dollaro, il cui valore determina quello delle altre valute.
A luglio del 2009 tale proposta è diventata ufficiale. La Cina ha avvertito nella riunione al G-8 e il G-5 del bisogno di riformare il sistema monetario internazionale per una “maggiore diversificazione della moneta di riferimento”dal dollaro statunitense. Il gigante asiatico non era mai stato tanto esplicito. Adesso, l’ONU raccoglie il guanto lanciato dalla Cina, Russia e le potenze emergenti.Curiosamente il presidente russo Dimitri Medvedev, ha mostrato la “nuova moneta mondiale” sul bavero della sua giacca durante la riunione di queste grandi potenze. Gli USA non si sono pronunciati ufficialmente su questo argomento fino ad ora. Ma, il segretario del Tesoro degli USA, Tim Geither, a marzo ammise che gli USA erano “molto aperti” a studiare la proposta monetaria elaborata dalla Cina e la Russia di creare una nuova divisa di riferimento internazionale. Anche se dopo ratificò quanto detto di fronte al panico che questa dichiarazione creò nel mercato delle divise (il crollo del dollaro).
A luglio del 2009 tale proposta è diventata ufficiale. La Cina ha avvertito nella riunione al G-8 e il G-5 del bisogno di riformare il sistema monetario internazionale per una “maggiore diversificazione della moneta di riferimento”dal dollaro statunitense. Il gigante asiatico non era mai stato tanto esplicito. Adesso, l’ONU raccoglie il guanto lanciato dalla Cina, Russia e le potenze emergenti.Curiosamente il presidente russo Dimitri Medvedev, ha mostrato la “nuova moneta mondiale” sul bavero della sua giacca durante la riunione di queste grandi potenze. Gli USA non si sono pronunciati ufficialmente su questo argomento fino ad ora. Ma, il segretario del Tesoro degli USA, Tim Geither, a marzo ammise che gli USA erano “molto aperti” a studiare la proposta monetaria elaborata dalla Cina e la Russia di creare una nuova divisa di riferimento internazionale. Anche se dopo ratificò quanto detto di fronte al panico che questa dichiarazione creò nel mercato delle divise (il crollo del dollaro).
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