Ieri pensavo alle parole di un amico,
con qualche anno in più, con qualche anno di scuola in meno e fonte
inesauribile di sensatezza e acume, “Berlusconi lo vedevo come un
nemico, lo contestavo ed ero pronto alla rivoluzione. Ora hanno messo
un falso amico, Monti. Personalmente preferisco i nemici che i falsi
amici”.
Monti si è inserito ed è balzato agli
onori della farsa italica perché non avevamo tempo per le elezioni,
ora il suo governo ci presenta una nuova manovra iniqua, perchè non
avevamo troppo tempo per l'equità, insomma è ingiusta ma non si
poteva fare di meglio. Possiamo dire che per motivi di tempo abbiamo
calpestato l'unico strumento democratico rimasto (almeno spero lo sia
stato) il voto, poi, non avendo esaurito la nostra sete masochista
abbiamo accettato una manovra a favore dei soliti noti, che metterà
sul lastrico milioni di famiglie.
Prima di tutto se non abbiamo più
tempo la colpa è di maggioranza ed opposizione, però ci sono ancora
loro (Pd e Pdl) a dettare i tempi di questa danza scabrosa, dicono
apertamente che si è perso troppo tempo, come dire siamo degli
incapaci.
Equitalia cerca di rifarsi il trucco
andando a Cortina, dopo aver complottato con i potenti e affossato i
deboli, un ente anticostituzionale, viscido, nato per favorire i
soliti noti; ma la cosa su cui vorrei far riflettere è che viene
difeso anche da giornali fino a poco tempo fa antiberlusconiani come
la Repubblica.
Personalmente non m'importa niente
degli attentati ad equitalia, non sopporto l'ingerenza, non sopporto
i loro modi, non sopporto sia amministrata da un losco personaggio
che pare sia uscito da un fumetto di Andrea Pazienza, un uomo come
si dice in Abruzzo “senz ne' cap e ne' cod”.
“Pare” che questa crisi sia nata
creare i presupposti per un potere dittatoriale in mano alle banche,
siamo in Italia, ogni malefatta è ordinarietà.
Il problema siamo noi, questi
personaggi così contorti, fascisti e ignoranti esistono perché
siamo complici della loro stessa perversione, ci annulliamo per dar
posto a ciò che è illecito, paragonandolo al lecito. In un paese
normale non esisterebbero la repubblica di san marino e il vaticano
come porto franco, se fossimo un paese normale questa farsa appena
descritta sarebbe appesa ad un cappio e i protagonisti nella stazioni
a cercare spicci per comprare sogni. Spesso dice in tv che i politici
non sono credibili omettendo la verità: buona parte dei politici di
questo paese è inaffidabile. APPUNTO IN UN PAESE DEFINITO NORMALE
IL PROBLEMA SIAMO NOI. Concludo includendo, scusate il gioco di
parole, una frase di Gaber:
Anche
per oggi non si vola... aggiungo -questa è l'unico
orizzonte che noto-.
Antonio Recanatini
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