lunedì 6 luglio 2015
USA? NO, GRAZIE! di Antonio Recanatini
Quanta iniquità dovremmo ingoiare prima di renderci conto che l'origine del male porta la bandiera degli States? I loro soldati possono ammazzare gli italiani, violentare le italiane e non essere processati qui, ogni cittadino statunitense è super protetto fuori dai confini, pena ritorsioni internazionali.
Perché la giustizia a stelle strisciate dovrebbe essere la più sicura?
Hanno infangato la storia e seppellito ogni orrore commesso, le loro offensive diventano controffensive, i loro attacchi legittima difesa; tutto il mondo conosce il tranello, eppure pare sia normale caderci come allocchi.
Perché l'antisionismo è considerato un crimine, quando le stragi sono di origine sionista? Perché dovrebbe essere considerato razzista chi non acquista marchi che sovvenzionano il terrorismo internazionale e le guerre coloniali?
L'accettazione della crudeltà non è un fenomeno di massa, ma l'imposizione da chi vorrebbe ingabbiare il mondo; il consenso mediatico sprona le coscienza a non pensare, a nascondere tutto ciò che emerge con naturalezza.
Perché è così facile credere all'inganno, nonostante la verità sia a portata di mano? Tutti parlano di musulmani rintronati con la guerra santa, mentre la cronaca riporta solo il loro sangue versato sotto una pioggia insistente di bombe intelligenti sui civili.
L'esportazione della democrazia mette in rilievo la bassezza e l'infamia di chi vorrebbe appropriarsi della terra, a discapito di gente inerme, a discapito di popoli ignari, a discapito della pace mondiale.
A chi fa comodo credere che lo sport USA sia pulito e quello ad EST sia un fenomeno da doping? A chi fa comodo credere che un soldato USA sia anche un buon atleta, uno sportivo venuto dal nulla?
Quanta iniquità dovremmo ingoiare prima di renderci conto che l'origine del male porta la bandiera degli States?
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