Lo scenario dello sport più amato
dagli italiani non cambia, si parlava di scommesse sportive nel 1960,
un calcio deprecabile che non mette più in luce talenti ma solo le
gesta di figli raccomandatissimi, insomma figli di papà elevati a
eroi.
La solita scena italiana, alzato il bel
tappeto troviamo immondizia di ogni genere, da affaristi dell'ultima
ora fino a collisioni camorristiche o mafiose, la solita miscela
esplosiva che troviamo nel quotidiano.
Davanti ad una partita importante siamo
in molti a far fare un passo indietro alla nostra sfiducia per godere
di uno spettacolo artefatto, un film senza veri attori ma con una
masnada ignorante, presuntuosa e arrogante travestita da buffoni di
corte. L'unico puro in questa tragedia è il tifoso a cui viene
chiesta una tessera di riconoscimento, siamo a livelli incredibili,
il calcio, sport altamente corrotto, chiede ai propri clienti i dati
per poterli individuare in caso di tafferugli.
Assistiamo a questo fango dagli
albori, anche un personaggio come doni implicato fino al collo con il
calcio scommesse riesce ad emergere per stupidità, ha detto che la
sua era “un'opera” a fin di bene per aiutare l'Atalanta. Dobbiamo
non solo assistere allo scandalo, ma persistere nell'ascoltare
malfattori privilegiati per una continua manipolazione del tifoso,
spero a questo punto che i bergamaschi non facciano dormire sonni
tranquilli a doni: derubati e manipolati si, ma anche derisi sarebbe
troppo!
Il calcio è un losco affare, nulla è
troppo chiaro, uno dei pochi sport con un tempo dichiarato ma non
effettivo, uno sport affidato al caso senza l'aiuto di tecnologie, è
arrivato il momento di spegnere la tv, mettere le scarpette e
scendere in campo se proprio piace il calcio.
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