Non ci tengo a essere Charlie
Vi vedo all'affannosa ricerca di una maglia
io non la metterei nemmeno fosse l'ultima.
Qualcuno dice che Charlie era libero di esprimersi
aveva coraggio, intuizione, genio e sregolatezza,
Io non considero coraggioso disegnare maometto alla pecorina.
Mi spiace, per me libertà di stampa significa
dire apertamente che la mafia è una montagna di merda,
dire che l'esportazione della democrazia è colonialismo,
dire che gli states e israele sono una minaccia per la pace
e non disegnare culi da violare, troppo spiccia.
Scusatemi, ma non ci tengo proprio ad essere Charlie
non alzerò la penna per sconfinar con la matita.
Non vedevo genialità in Charlie, era scontato, quasi forzato
nulla a che vedere con la filosofia, la poesia e la pittura
non vedevo arte in Charlie, a limite una risata sotto i baffi.
Non condivido la morte e non condivido il battesimo di santi
neanche dei martiri, tanto meno dei divi con la matita.
Charlie non è nemmeno un esempio da seguire
dare risalto alle religioni è come proclamare il loro potere.
Non mi è mai piaciuto Charlie, nemmeno da ragazzo,
non mi sembrava satira e non vedevo nulla di illuminante,
eppure, con sofferenza e affanno, quasi contrariato
ritengo che Charlie debba esistere e resistere, ricominciare.
Voglio avere il diritto di criticare qualcosa di inutile,
voglio poter dire che quel giornale è una stronzata
discutere con chi l'adula, evitarlo giorno, dopo giorno,
però sapendo che in qualche parte esiste e respira bene.
(Antonio Recanatini)
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