mercoledì 30 ottobre 2013

I danni della globalizzazione

Da Bangkok a San Paolo, da Buenos Aires a Los Angeles o Sydney, moltissimi giovani ascoltano la stessa musica, i bambini guardano gli stessi cartoni animati, le famiglie mangiano, si divertono e fanno acquisti in negozi dei centri commerciali delle stesse catene. Le merci circolano attraverso frontiere nazionali sempre più permeabili. Concetti, religioni e forme di vita sono sempre più vicine grazie ai mezzi di comunicazione e al turismo. Questa globalizzazione è una realtà ambigua. Sono molti i fattori che sembrano portarci a sopprimere quelle barriere culturali che impediscono il riconoscimento della comune dignità degli esseri umani, e ad accettare la diversità di condizione, razza, sesso o cultura. Mai prima d'ora l'umanità ha avuto la possibilità di costruire una comunità mondiale sfaccettata e solidale. D'altra parte, l'indifferenza imperante di fronte agli squilibri sociali sempre crescenti, l'imposizione unilaterale di valori e abitudini da parte di alcune culture, la crisi ecologica e l'esclusione di milioni di esseri umani dai vantaggi dello sviluppo mettono in seria discussione questa mondializzazione. La costituzione di una famiglia umana solidale e fraterna, in queste circostanze, continua ad essere un'utopia. Fonte ilSole24Ore.com

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