giovedì 31 gennaio 2013

Dall’Islanda comincia la riscossa contro la servitù bancaria

«Dobbiamo lasciare che le banche falliscano, non possiamo essere i responsabili delle malversazioni dei privati».Queste le parole del presidente Ragnar Grímsson  al World economic forum  di Davos, dritte nel cuore di una piaga che affligge tutto il mondo e che da noi si è manifesta con la vicenda del Monte Paschi: le demenziali normative che impongono agli stati di intervenire col denaro pubblico per coprire in tutto o in parte le perdite di aziende di credito private, anzi privatissime. L’Islanda è reduce da una vittoria davanti alla corte dell’Efta (European free trade agreement): non dovrà pagare tutto il debito fatto dalle sue banche, ma solo la parte già sborsata che corrisponde alla garanzia in essere al momento del crack di  Landsbanki. Non si tratta dunque di un ripudio del debito come molti scrivono, ma certamente di una resistenza che alla fine ha salvato l’isola dal dover pagare una cifra che l’avrebbe distrutta economicamente.
Dunque le parole di Grimsson hanno un peso tutto speciale dentro la messa di rito finanziario che viene celebrata sulle Alpi svizzere e sembrano annunciare un giro di boa rispetto a meccanismi che si sono creati nel tempo, non solo ingiusti, ma anche perversi perché deresponsabilizzano le banche e le inducono alla speculazione più selvaggia. E deresponsabilizzano anche i correntisti e i clienti che non sono coinvolti nel rischio della scelta di un istituto di credito piuttosto che un altro. Anche questo è un meccanismo della speculazione che si autoalimenta e del potere finanziario che bestemmia il dio mercato quando occorre.
La cosa curiosa è che dopo averci appestato per decenni con l’esaltazione dell’iniziativa privata, dell’impresa, del mercato, del rischio, scopriamo – sulla nostra pelle in modo diretto, ma soprattutto indiretto – che nel cuore della società liberista esiste un porto franco dove tutto questo è valido finché va tutto bene, finché la spremitura riesce a sostenere la speculazione, ma  che viene improvvisamente negato quando i pasticci vengono a galla. A quel punto l’inefficiente Stato sfruttato e deriso, da ridurre in ogni caso ai minimi termini, diventa il garante universale, il salvagente, il soggetto che moralmente e politicamente ha il dovere di salvare dalla rovina tanti cittadini. Dico che è una cosa curiosa perché da una parte si vorrebbe ridurre lo stato in quanto garante della cittadinanza e dell’idea di diritto opposta a quella di mercato, per poi riesumarlo quando il privato fallisce.
E’ del tutto evidente che questa situazione di fatto, questo assetto incoerente con le stesse teorie economiche nelle quali si abbevera, non è che l’effetto di una pressione politica esercitata negli anni dai poteri finanziari e che si è tradotta in leggi corrive, in accordi internazionali, in normative e prassi tutte favorevoli alla speculazione e a quel profitto illimitato che pochissime persone possono ricavare da una simile condizione di privilegio e di irresponsabilità. E’ ora che il pubblico torni ad essere il motore attorno a cui si organizzano anche i rapporti finanziari, cominciando col negare reti di protezione e paracadute che tutti i cittadini devono pagare. E’ davvero assurdo che uno si debba assicurare per avere una pensione o l’assistenza sanitaria, ma non pensi nemmeno di assicurarsi come correntista e cliente di una banca: quasi che il welfare si sia ridotto ad essere di supporto alle attività speculative private.
Tutto questo finora è stato possibile grazie alla progressiva subalternità della politica ai poteri economici grazie alle generose mance distribuite e soprattutto alla perdita di idee e di partecipazione che hanno coinvolto le società del mondo sviluppato, sempre più a responsabilità limitata. Se volessimo guardare bene dentro il pasticcio del Monte dei Paschi di Siena, scopriremmo che non era il Pd a guidare la banca, ma la banca a guidare il Pd e a indurlo a non contestare, cambiare, elaborare evoluzioni di uno status quo enormemente favorevole ai poteri economici e alle loro logiche. Per questo la rivolta dell’Islanda, ancorché non sia stata una rottura radicale con “il sistema” del liberismo reale, è l’inizio di un cambiamento, il segnale che il pendolo sta invertendo la sua direzione. E  non a caso il giro di boa prende le mosse da un piccolo Paese dove fare comunità non è difficile come altrove dove le persone sono state “atomizzate”. Anche questo è qualcosa di cui fare tesoro.  

About these ads 

Boccassini attacco gratuito a Ingroia

RIPORTO FEDELMENTE
"Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende"
LOGICO Grasso era quello che diceva che si spendevano troppi danari in merito al processo Borsellino, è ovvio che le critiche cadano su di Ingroia.
Ma rileggendo la frase Ingroia dice che la sua candidatura suscita critiche come quando Falcone decise di collaborare con l'allora Ministro della Giustizia Martelli.
Non ha detto che è meglio di Falcone.
CONTINUA INFATTI INGROIA - L'unica spiegazione che posso dare - ha aggiunto - è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E' successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso - ha concluso - che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E' un copione che si ripete".
QUINDI DI COSA PARLANO e perche' questo attacco ? È ovviamente politico. Si dice che la Boccassini sia del PD, che Grasso candidato del PD senza partecipare alle primarie sia ovviamente un uomo di comodo alla giustizia, uno che potrebbe fare il ministro piacendo ad entrambi i schieramenti, PDL e MONTI … riformandola strizzando l'occhio ad uno e all'altro.
E INFATTI INTERVIENE PROPRIO ILDA … persona che stimiamo tutti da sempre, con l'unica parentesi negativa a detta di molti giornalisti, di aver lavorato con ULTIMO, colui che non indago' accuratamente nel covo di TOTO' RIINA. Riina infatti a farlo arrestare fu proprio Ilda Boccassini, si dice su una soffiata di un pentito. Nel processo e nella tesi del PAPELLO si dice anche che Riina fu fatto arrestare perche' lo Stato non si fidava di lui e lo sostituiti con la mafia moderata rappresentata da Provenzano.
ILDA INTERVIENE SU INGROIA E AFFERMA :
Ilda Boccassini si scaglia contro Antonio Ingroia: "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni". Dichiarazioni consegnate al tg di Mentana, su La7.
PERCHE' QUESTA USCITA ILDA ? Perche' ? In fondo lo sanno tutti che INGROIA è stato allontanato per la sua testarda voglia di sapere la verita' sulla fine di BORSELLINO che è diversa e piu' complessa di quella di FALCONE... il PAPELLO riguarda tutti, riguarda la storia la nostra storia.
RISPONDE INGROIA - Prima di sparare a zero si informi: io non mi sono paragonato a Falcone. Bisogna misurare bene le parole prima di parlare e la Boccassini non ha nemmeno letto la mia dichiarazione - ha aggiunto - io ho detto che ho percepito la stessa reazione stizzita di alcuni magistrati quando Falcone si impegnò con Martelli e oggi nei miei confronti dopo il mio impegno in politica, ma non ho detto che siamo la stessa cosa".
Ed è una risposta logica la stessa che tutti dovrebbero pensare. Invece si scatena il contrario, INGROIA si paragona a FALCONE... giornali e stampa che danno voce solo all'intervento della Boccassini... titoli in merito quando lui non ha mai detto una cosa del genere.
INGROIA RISPONDE ANCORA ALLA ILDA - "Ho atteso finora una smentita della Boccassini, invano - ha detto l'ex pm - ma siccome non è arrivata, dico che l'unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni". Quanto ai giudizi personali del procuratore di Milano, Ingroia si dice non interessato: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha concluso l'ex pm.
E poi intervengono in merito i parenti, l'amico Salvatore borsellino che invita tutti a contare fino a trenta prima di rispondere. E altre pagine in internet false su INGROIA.
La macchina trita carne si è avviata, logico che INGROIA sta per essere isolato, voleva capire il papello, comprendere come e' andata la trattativa. Possiamo solo augurarci che il popolo italiano questa volta rimanga lucido. La Sicilia si sta muovendo, le elezioni sono vicine, Berlusconi si sente sicuro di bloccare il governo in Senato e ricattarlo per la sua immunita'.
Non ci lamentiamo di altri 20 anni di Monti, perche' come nel 1992, stiamo preparando la strada e questa volta, ancora una volta, i colpevoli siamo noi, noi che facciamo finta di non capire e che capiamo solo quello che il potere vuole.
RIPORTO FEDELMENTE
"Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende"
LOGICO Grasso era quello che diceva che si spendevano troppi danari in merito al processo Borsellino, è ovvio che le critiche cadano su di Ingroia.
Ma rileggendo la frase Ingroia dice che la sua candidatura suscita critiche come quando Falcone decise di collaborare con l'allora Ministro della Giustizia Martelli.
Non ha detto che è meglio di Falcone.
CONTINUA INFATTI INGROIA - L'unica spiegazione che posso dare - ha aggiunto - è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E' successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso - ha concluso - che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E' un copione che si ripete".
QUINDI DI COSA PARLANO e perche' questo attacco ? È ovviamente politico. Si dice che la Boccassini sia del PD, che Grasso candidato del PD senza partecipare alle primarie sia ovviamente un uomo di comodo alla giustizia, uno che potrebbe fare il ministro piacendo ad entrambi i schieramenti, PDL e MONTI … riformandola strizzando l'occhio ad uno e all'altro.
E INFATTI INTERVIENE PROPRIO ILDA … persona che stimiamo tutti da sempre, con l'unica parentesi negativa a detta di molti giornalisti, di aver lavorato con ULTIMO, colui che non indago' accuratamente nel covo di TOTO' RIINA. Riina infatti a farlo arrestare fu proprio Ilda Boccassini, si dice su una soffiata di un pentito. Nel processo e nella tesi del PAPELLO si dice anche che Riina fu fatto arrestare perche' lo Stato non si fidava di lui e lo sostituiti con la mafia moderata rappresentata da Provenzano.
ILDA INTERVIENE SU INGROIA E AFFERMA :
Ilda Boccassini si scaglia contro Antonio Ingroia: "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni". Dichiarazioni consegnate al tg di Mentana, su La7.
PERCHE' QUESTA USCITA ILDA ? Perche' ? In fondo lo sanno tutti che INGROIA è stato allontanato per la sua testarda voglia di sapere la verita' sulla fine di BORSELLINO che è diversa e piu' complessa di quella di FALCONE... il PAPELLO riguarda tutti, riguarda la storia la nostra storia.
RISPONDE INGROIA - Prima di sparare a zero si informi: io non mi sono paragonato a Falcone. Bisogna misurare bene le parole prima di parlare e la Boccassini non ha nemmeno letto la mia dichiarazione - ha aggiunto - io ho detto che ho percepito la stessa reazione stizzita di alcuni magistrati quando Falcone si impegnò con Martelli e oggi nei miei confronti dopo il mio impegno in politica, ma non ho detto che siamo la stessa cosa".
Ed è una risposta logica la stessa che tutti dovrebbero pensare. Invece si scatena il contrario, INGROIA si paragona a FALCONE... giornali e stampa che danno voce solo all'intervento della Boccassini... titoli in merito quando lui non ha mai detto una cosa del genere.
INGROIA RISPONDE ANCORA ALLA ILDA - "Ho atteso finora una smentita della Boccassini, invano - ha detto l'ex pm - ma siccome non è arrivata, dico che l'unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni". Quanto ai giudizi personali del procuratore di Milano, Ingroia si dice non interessato: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha concluso l'ex pm.
E poi intervengono in merito i parenti, l'amico Salvatore borsellino che invita tutti a contare fino a trenta prima di rispondere. E altre pagine in internet false su INGROIA.
La macchina trita carne si è avviata, logico che INGROIA sta per essere isolato, voleva capire il papello, comprendere come e' andata la trattativa. Possiamo solo augurarci che il popolo italiano questa volta rimanga lucido. La Sicilia si sta muovendo, le elezioni sono vicine, Berlusconi si sente sicuro di bloccare il governo in Senato e ricattarlo per la sua immunita'.
Non ci lamentiamo di altri 20 anni di Monti, perche' come nel 1992, stiamo preparando la strada e questa volta, ancora una volta, i colpevoli siamo noi, noi che facciamo finta di non capire e che capiamo solo quello che il potere vuole.
RIPORTO FEDELMENTE
"Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende"
LOGICO Grasso era quello che diceva che si spendevano troppi danari in merito al processo Borsellino, è ovvio che le critiche cadano su di Ingroia.
Ma rileggendo la frase Ingroia dice che la sua candidatura suscita critiche come quando Falcone decise di collaborare con l'allora Ministro della Giustizia Martelli.
Non ha detto che è meglio di Falcone.
CONTINUA INFATTI INGROIA - L'unica spiegazione che posso dare - ha aggiunto - è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E' successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso - ha concluso - che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E' un copione che si ripete".
QUINDI DI COSA PARLANO e perche' questo attacco ? È ovviamente politico. Si dice che la Boccassini sia del PD, che Grasso candidato del PD senza partecipare alle primarie sia ovviamente un uomo di comodo alla giustizia, uno che potrebbe fare il ministro piacendo ad entrambi i schieramenti, PDL e MONTI … riformandola strizzando l'occhio ad uno e all'altro.
E INFATTI INTERVIENE PROPRIO ILDA … persona che stimiamo tutti da sempre, con l'unica parentesi negativa a detta di molti giornalisti, di aver lavorato con ULTIMO, colui che non indago' accuratamente nel covo di TOTO' RIINA. Riina infatti a farlo arrestare fu proprio Ilda Boccassini, si dice su una soffiata di un pentito. Nel processo e nella tesi del PAPELLO si dice anche che Riina fu fatto arrestare perche' lo Stato non si fidava di lui e lo sostituiti con la mafia moderata rappresentata da Provenzano.
ILDA INTERVIENE SU INGROIA E AFFERMA :
Ilda Boccassini si scaglia contro Antonio Ingroia: "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni". Dichiarazioni consegnate al tg di Mentana, su La7.
PERCHE' QUESTA USCITA ILDA ? Perche' ? In fondo lo sanno tutti che INGROIA è stato allontanato per la sua testarda voglia di sapere la verita' sulla fine di BORSELLINO che è diversa e piu' complessa di quella di FALCONE... il PAPELLO riguarda tutti, riguarda la storia la nostra storia.
RISPONDE INGROIA - Prima di sparare a zero si informi: io non mi sono paragonato a Falcone. Bisogna misurare bene le parole prima di parlare e la Boccassini non ha nemmeno letto la mia dichiarazione - ha aggiunto - io ho detto che ho percepito la stessa reazione stizzita di alcuni magistrati quando Falcone si impegnò con Martelli e oggi nei miei confronti dopo il mio impegno in politica, ma non ho detto che siamo la stessa cosa".
Ed è una risposta logica la stessa che tutti dovrebbero pensare. Invece si scatena il contrario, INGROIA si paragona a FALCONE... giornali e stampa che danno voce solo all'intervento della Boccassini... titoli in merito quando lui non ha mai detto una cosa del genere.
INGROIA RISPONDE ANCORA ALLA ILDA - "Ho atteso finora una smentita della Boccassini, invano - ha detto l'ex pm - ma siccome non è arrivata, dico che l'unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni". Quanto ai giudizi personali del procuratore di Milano, Ingroia si dice non interessato: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha concluso l'ex pm.
E poi intervengono in merito i parenti, l'amico Salvatore borsellino che invita tutti a contare fino a trenta prima di rispondere. E altre pagine in internet false su INGROIA.
La macchina trita carne si è avviata, logico che INGROIA sta per essere isolato, voleva capire il papello, comprendere come e' andata la trattativa. Possiamo solo augurarci che il popolo italiano questa volta rimanga lucido. La Sicilia si sta muovendo, le elezioni sono vicine, Berlusconi si sente sicuro di bloccare il governo in Senato e ricattarlo per la sua immunita'.
Non ci lamentiamo di altri 20 anni di Monti, perche' come nel 1992, stiamo preparando la strada e questa volta, ancora una volta, i colpevoli siamo noi, noi che facciamo finta di non capire e che capiamo solo quello che il potere vuole.
RIPORTO FEDELMENTE
"Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende"
LOGICO Grasso era quello che diceva che si spendevano troppi danari in merito al processo Borsellino, è ovvio che le critiche cadano su di Ingroia.
Ma rileggendo la frase Ingroia dice che la sua candidatura suscita critiche come quando Falcone decise di collaborare con l'allora Ministro della Giustizia Martelli.
Non ha detto che è meglio di Falcone.
CONTINUA INFATTI INGROIA - L'unica spiegazione che posso dare - ha aggiunto - è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E' successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso - ha concluso - che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E' un copione che si ripete".
QUINDI DI COSA PARLANO e perche' questo attacco ? È ovviamente politico. Si dice che la Boccassini sia del PD, che Grasso candidato del PD senza partecipare alle primarie sia ovviamente un uomo di comodo alla giustizia, uno che potrebbe fare il ministro piacendo ad entrambi i schieramenti, PDL e MONTI … riformandola strizzando l'occhio ad uno e all'altro.
E INFATTI INTERVIENE PROPRIO ILDA … persona che stimiamo tutti da sempre, con l'unica parentesi negativa a detta di molti giornalisti, di aver lavorato con ULTIMO, colui che non indago' accuratamente nel covo di TOTO' RIINA. Riina infatti a farlo arrestare fu proprio Ilda Boccassini, si dice su una soffiata di un pentito. Nel processo e nella tesi del PAPELLO si dice anche che Riina fu fatto arrestare perche' lo Stato non si fidava di lui e lo sostituiti con la mafia moderata rappresentata da Provenzano.
ILDA INTERVIENE SU INGROIA E AFFERMA :
Ilda Boccassini si scaglia contro Antonio Ingroia: "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni". Dichiarazioni consegnate al tg di Mentana, su La7.
PERCHE' QUESTA USCITA ILDA ? Perche' ? In fondo lo sanno tutti che INGROIA è stato allontanato per la sua testarda voglia di sapere la verita' sulla fine di BORSELLINO che è diversa e piu' complessa di quella di FALCONE... il PAPELLO riguarda tutti, riguarda la storia la nostra storia.
RISPONDE INGROIA - Prima di sparare a zero si informi: io non mi sono paragonato a Falcone. Bisogna misurare bene le parole prima di parlare e la Boccassini non ha nemmeno letto la mia dichiarazione - ha aggiunto - io ho detto che ho percepito la stessa reazione stizzita di alcuni magistrati quando Falcone si impegnò con Martelli e oggi nei miei confronti dopo il mio impegno in politica, ma non ho detto che siamo la stessa cosa".
Ed è una risposta logica la stessa che tutti dovrebbero pensare. Invece si scatena il contrario, INGROIA si paragona a FALCONE... giornali e stampa che danno voce solo all'intervento della Boccassini... titoli in merito quando lui non ha mai detto una cosa del genere.
INGROIA RISPONDE ANCORA ALLA ILDA - "Ho atteso finora una smentita della Boccassini, invano - ha detto l'ex pm - ma siccome non è arrivata, dico che l'unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni". Quanto ai giudizi personali del procuratore di Milano, Ingroia si dice non interessato: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha concluso l'ex pm.
E poi intervengono in merito i parenti, l'amico Salvatore borsellino che invita tutti a contare fino a trenta prima di rispondere. E altre pagine in internet false su INGROIA.
La macchina trita carne si è avviata, logico che INGROIA sta per essere isolato, voleva capire il papello, comprendere come e' andata la trattativa. Possiamo solo augurarci che il popolo italiano questa volta rimanga lucido. La Sicilia si sta muovendo, le elezioni sono vicine, Berlusconi si sente sicuro di bloccare il governo in Senato e ricattarlo per la sua immunita'.
Non ci lamentiamo di altri 20 anni di Monti, perche' come nel 1992, stiamo preparando la strada e questa volta, ancora una volta, i colpevoli siamo noi, noi che facciamo finta di non capire e che capiamo solo quello che il potere vuole.
RIPORTO FEDELMENTE
"Le battute e le velate critiche espresse da alcuni magistrati ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per la mia decisione di candidarmi sono un copione che si ripete. Fu così anche per Giovanni Falcone. Ma a Pietro Grasso nessuno dice nulla: la cosa mi sorprende"
LOGICO Grasso era quello che diceva che si spendevano troppi danari in merito al processo Borsellino, è ovvio che le critiche cadano su di Ingroia.
Ma rileggendo la frase Ingroia dice che la sua candidatura suscita critiche come quando Falcone decise di collaborare con l'allora Ministro della Giustizia Martelli.
Non ha detto che è meglio di Falcone.
CONTINUA INFATTI INGROIA - L'unica spiegazione che posso dare - ha aggiunto - è che ho detto sempre quello che pensavo anche affrontando critiche, criticando a mia volta la magistratura associata e gli alti vertici della magistratura. E' successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso - ha concluso - che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E' un copione che si ripete".
QUINDI DI COSA PARLANO e perche' questo attacco ? È ovviamente politico. Si dice che la Boccassini sia del PD, che Grasso candidato del PD senza partecipare alle primarie sia ovviamente un uomo di comodo alla giustizia, uno che potrebbe fare il ministro piacendo ad entrambi i schieramenti, PDL e MONTI … riformandola strizzando l'occhio ad uno e all'altro.
E INFATTI INTERVIENE PROPRIO ILDA … persona che stimiamo tutti da sempre, con l'unica parentesi negativa a detta di molti giornalisti, di aver lavorato con ULTIMO, colui che non indago' accuratamente nel covo di TOTO' RIINA. Riina infatti a farlo arrestare fu proprio Ilda Boccassini, si dice su una soffiata di un pentito. Nel processo e nella tesi del PAPELLO si dice anche che Riina fu fatto arrestare perche' lo Stato non si fidava di lui e lo sostituiti con la mafia moderata rappresentata da Provenzano.
ILDA INTERVIENE SU INGROIA E AFFERMA :
Ilda Boccassini si scaglia contro Antonio Ingroia: "Come ha potuto paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni". Dichiarazioni consegnate al tg di Mentana, su La7.
PERCHE' QUESTA USCITA ILDA ? Perche' ? In fondo lo sanno tutti che INGROIA è stato allontanato per la sua testarda voglia di sapere la verita' sulla fine di BORSELLINO che è diversa e piu' complessa di quella di FALCONE... il PAPELLO riguarda tutti, riguarda la storia la nostra storia.
RISPONDE INGROIA - Prima di sparare a zero si informi: io non mi sono paragonato a Falcone. Bisogna misurare bene le parole prima di parlare e la Boccassini non ha nemmeno letto la mia dichiarazione - ha aggiunto - io ho detto che ho percepito la stessa reazione stizzita di alcuni magistrati quando Falcone si impegnò con Martelli e oggi nei miei confronti dopo il mio impegno in politica, ma non ho detto che siamo la stessa cosa".
Ed è una risposta logica la stessa che tutti dovrebbero pensare. Invece si scatena il contrario, INGROIA si paragona a FALCONE... giornali e stampa che danno voce solo all'intervento della Boccassini... titoli in merito quando lui non ha mai detto una cosa del genere.
INGROIA RISPONDE ANCORA ALLA ILDA - "Ho atteso finora una smentita della Boccassini, invano - ha detto l'ex pm - ma siccome non è arrivata, dico che l'unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni". Quanto ai giudizi personali del procuratore di Milano, Ingroia si dice non interessato: "Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Alle sue piccinerie siamo abituati da anni" ha concluso l'ex pm.
E poi intervengono in merito i parenti, l'amico Salvatore borsellino che invita tutti a contare fino a trenta prima di rispondere. E altre pagine in internet false su INGROIA.
La macchina trita carne si è avviata, logico che INGROIA sta per essere isolato, voleva capire il papello, comprendere come e' andata la trattativa. Possiamo solo augurarci che il popolo italiano questa volta rimanga lucido. La Sicilia si sta muovendo, le elezioni sono vicine, Berlusconi si sente sicuro di bloccare il governo in Senato e ricattarlo per la sua immunita'.
Non ci lamentiamo di altri 20 anni di Monti, perche' come nel 1992, stiamo preparando la strada e questa volta, ancora una volta, i colpevoli siamo noi, noi che facciamo finta di non capire e che capiamo solo quello che il potere vuole.
 Fonte WWW.NAMIR.IT