giovedì 29 novembre 2012

Le imprese coinvolte

Le imprese coinvolte nella realizzazione della tratta Tav Torino-Lione:
LTF (Lyon-Turin Ferroviaire) è la società madre, responsabile della realizzazione dell’opera. Paolo Comastri, direttore generale di Ltf, nel 2011 è stato condannato in primo grado per turbativa d’asta; oggetto: la gara per la direzione dei lavori per il tunnel esplorativo della Torino-Lione. L’avvocato difensore di Comastri era Paola Severino, attuale ministro della Giustizia del Governo Monti. Comastri è stato condannato a otto mesi di reclusione (il pm aveva chiesto un anno e sei mesi).
Cmc (Cooperativa Muratori e Cementisti) cooperativa rossa, quinta impresa di costruzioni italiana, al 96esimo posto nella classifica dei principali 225 «contractor» internazionali che vanta un ex-amministratore illustre, Pier Luigi Bersani, si è aggiudicata l’incarico (affidato senza gara) di guidare un consorzio di imprese (Strabag AG, Cogeis SpA, Bentini SpA e Geotecna SpA) per la realizzazione del cunicolo esplorativo a Maddalena di Chiomonte. Valore dell’appalto 96 milioni di Euro.
Rocksoil s.p.a società di geoingegneria fondata e guidata da Giuseppe Lunardi il quale ha ceduto le sue azioni ai suoi familiari nel momento di assumere l’incarico di ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del governo Berlusconi dal 2001 al 2006. Nel 2002, la Rocksoil ha ricevuto un incarico di consulenza dalla società francese Eiffage, che a sua volta era stata incaricata da Rete Ferroviaria Italiana (di proprietà dello stato) di progettare il tunnel di 54 Km della Torino-Lione che da solo assorbirà 13 miliardi di Euro. Il ministro si è difeso dall’accusa di conflitto di interessi dicendo che la sua società lavorava solo all’estero.
Impregilo è la principale impresa di costruzioni italiana. È il general contractor del progetto Torino-Lione e del ponte sullo stretto di Messina. Appartiene a:
33% Argofin: Gruppo Gavio. Marcello Gavio è stato latitante negli anni 92-93 in quanto ricercato per reati di corruzione legati alla costruzione dell’Autostrada Milano-Genova. Prosciolto successivamente per prescrizione del reato.
33% Autostrade: Gruppo Benetton. Uno dei principali gruppi imprenditoriali italiani noto all’estero per lo sfruttamento dei lavoratori delle sue fabbriche di tessile in Asia e per aver sottratto quasi un milione di ettari di terra alle comunità Mapuche in Argentina e Cile
33% Immobiliare Lombarda: Gruppo Ligresti. Salvatore Ligresti è stato condannato nell’ambito dell’inchiesta di Tangentopoli pattuendo una condanna a 4 anni e due mesi dopo la quale è tornato tranquillamente alla sua attività di costruttore.

martedì 6 novembre 2012

IL MONDO SENZA COSCIENZA, QUANDO IL WEB PUò DIVENTARE LETALE .


Suicida per cyber-bullismo,
denunciò in un video
la sua drammatica storia

Canada sotto choc

Amanda era finita nel tunnel della depressione, dell'alcol e della droga dopo che un ragazzo aveva diffuso su Facebook la sua foto a seno nudo e l'aveva a lungo perseguitata
La videodenuncia della quindicenne Amanda, vittima di cyber-bullismo (YouTube)
La videodenuncia della quindicenne Amanda, vittima di cyber-bullismo (YouTube)
Vancouver (Canada), 13 ottobre 2012 - Il Canada è sotto choc per la tragedia di Amanda, una quindicenne che si è suicidata appena poche settimane dopo aver denunciato in un video su YouTube di esser stata vittima di cyber-bullismo. La ragazzina è stata trovata morta nella sua casa di Port Coquitlam, nella Columbia Britannica, mercoledì scorso.
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Lo scorso mese aveva girato un video in bianco e nero e senza sonoro in cui, con il volto nascosto, raccontava tramite una serie di messaggi scritti con pennarello nero la sua ‘via crucis’ di anni di tormenti: "La mia storia: lotta, bullismo, suicidio, autolesionismo".
Una storia iniziata due anni fa e raccontata attraverso i biglietti, sfogliati uno dopo l’altro dinanzi la webcam. Su richiesta di un ragazzo conosciuto on line in una chat-room, la ragazzina si era lasciata convincere a mandargli una foto a seno nudo. L'immagine era finita in una pagina di Facebook, l’avevano vista decine di suoi compagni e lei era diventata lo zimbello di tutta la scuola.
Amanda era caduta preda della depressione e finita nel tunnel di alcool e droga. I genitori si erano quindi decisi a farle cambiare città e scuola, ma ovunque era stata perseguitata dal suo aguzzino e da quella foto. Finché non aveva conosciuto un ragazzo più grande ed era uscita con lui: ma il giovane era già legato e la fidanzata l'aveva cercata a scuola, arrivando a insultarla e a pricchiarla.
La quindicenne aveva ingerito candeggina, ma era stata salvata in extremis. Una volta tornata a casa dall'ospedale, però, aveva trovato un'altra brutta sorpresa ad attenderla sulle pagine di Facebook: nuovi insulti, e inviti a cercare il solvente giusto per uccidersi.
Il video, postato il 7 settembre, si concludeva con una una nota in cui la giovane spiegava di non voler richiamare l’attenzione, ma "essere un’ispirazione e mostrare che si può esser forte". Amanda non ce l'ha fatta, ma "quel filmato deve diventare uno strumento per combattere il cyber-bullismo", ha detto la madre Carol al Vancouver Sun.
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